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Calabroni di Aristofane Nella commedia intitolata Calabroni Aristofane narra di un’altra mania degli Ateniesi: quella per i processi. Filocleone era un giudice che viveva solo per il suo lavoro e provava gusto nel condannare la gente. Era una vera e propria malattia e, perciò, il figlio lo chiuse dentro casa, controllato dai servi in modo che non scappasse. Quando Filocleone cominciò a dare segni di miglioramento, lui e suo figlio fecero un compromesso: Filocleone poteva esercitare la professione di giudice in casa e lo stipendio glielo avrebbe dato il figlio. Così allestirono un tribunale di fortuna e ci fu la prima causa. Questa finì con l’assoluzione e Filocleone svenne, dato che era la prima volta che assolveva qualcuno. Il figlio, per confortarlo, lo portò ad un banchetto dove il padre si ubriacò. Cominciò ad insultare gli invitati e a dire frasi insensate. Il figlio cercò di calmarlo e di scusarsi con le persone che il padre ubriaco aveva insultato. A fatica riuscì a portarlo a casa dove, però, continuò a cantare e a ballare, invocando dei poeti tragici ad unirsi con lui. Così fu: la scena si chiude con tutti che escono ballando. La commedia, confrontata con le altre, è molto più leggera. Si pensa che la mancanza di ispirazione sia stata causata dall’insuccesso di Nuvole. (segue nel file da scaricare)
Calabroni di Aristofane
Riassunto dei Calabroni di Aristofane.
Riassunto dei Calabroni di Aristofane.