L'artigianato romano - Studentville

L'artigianato romano

Tra le imprese che più fiorivano a Roma c’erano naturalmente quelle edili, legate soprattutto alla continua crescente espansione della città; sempre maggiore impulso alla costruzione di pubblici edifici, di palazzi, di terme, di templi, di basiliche, di giardini portò alla rapida formazioni di vere e proprie grandi imprese edilizie che davano lavoro a migliaia di uomini, cittadini romani e schiavi.
Accanto alle corporazioni degli architetti, dei muratori (structores), sei carpentieri (fabri tignarii) – corporazioni che erano le tutrici delle tradizioni edili trasmesse di generazione in generazione, dagli operai provetti (magisteri) agli apprendisti- fiorivano evidentemente le moltissime industrie complementari dell’edilizia, allo sviluppo della quale esse legavano la propria fortuna: dalle corporazioni degli impresari di demolizioni (subrutores) alle varie industrie interessate nella lavorazione del legno, del ferro, dell’idraulica.
Come logica conseguenza dello sviluppo dell’Urbe, numerosi altri settori della produzione ebbero incremento: tutto il reparto dell’alimentazione si articolò in molteplici rami, dalle semplici venditi dei mercanti di frutta (fructarii) e di lupini (lupinarii), ai produttori di legumi (olitores), alle indu strie del vino e della pesca.
Il lusso delle classi ricche di Roma e l’enorme aumento della popolazione diedero anche impulso a vari rami di industrie connesse all’abbigliamento: i laboratori dei lintarii fabbricavano lini che poi vestiarii e sagarii (sarti di abiti e di sai) confezionavano, mentre alle calzature provvedevano calzolai specializzati, sutores e caligarii per gli uomini, fabri solearii per le donne.
Ma Roma eccelleva specialmente per la produzione di oggetti di lusso, richiesto dall’alto tenore di vita dei nobili, dei ricchi borghesi e soprattutto della corte imperiale; la capitale era affollata di esperti artefici, per lo più greci, che producevano coppe e gioielli mirabili per la finezza della lavorazione e la preziosità del metallo. Fabbricanti di specchi (specularii), di anelli (anularii), artigiani dell’oro (aurifices) e dell’avorio (eborarii) facevano di Roma la capitale del lusso.

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