De Amicitia, Paragrafo 21 - Studentville

De Amicitia, Paragrafo 21

Iam virtutem

ex consuetudine vitae sermonisque nostri interpretemur nec eam, ut quidam docti, verborum magnificentia metiamur virosque bonos

eos, qui habentur, numeremus, Paulos, Catones, Galos, Scipiones, Philos; his communis vita contenta est; eos autem omittamus,

qui omnino nusquam reperiuntur.

Versione tradotta

E la virtù intendiamola

secondo il senso comune della vita e del nostro linguaggio corrente, e non definiamola con pompa di parola, come fanno certi

filosofi; e mettiamo nel numero dei buoni quelli che son ritenuti tali, cioè persone come Paolo, Catone, Galo, Scipione, Filo;

di questi si contenta la comune vita; e lasciamo perdere quelli che non si trovano affatto in nessuna parte.

  • Letteratura Latina
  • De Amicitia di Cicerone
  • Cicerone

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