Constituendi autem sunt qui sint in amicitia fines et quasi termini diligendi. De quibus tres video sententias ferri, quarum
nullam probo, unam, ut eodem modo erga amicum adfecti simus, quo erga nosmet ipsos, alteram, ut nostra in amicos benevolentia
illorum erga nos benevolentiae pariter aequaliterque respondeat, tertiam, ut, quanti quisque se ipse facit, tanti fiat ab
amicis.
Versione tradotta
Ora si deve stabilire quali siano nell’amicizia i confini e
direi quasi i limiti dell’affetto. Su essi vedo presentarsi tre opinioni, ma non ne approvo nessuna: e l’una è che noi si
porti all’amico lo stesso affetto che a noi stessi, l’altra che si voglia bene agli amici nello stesso modo, nella stessa
misura che gli amici vogliono bene a noi, la terza che tanto uno sia stimato dagli amici, quanto egli stimi se stesso.
- Letteratura Latina
- De Amicitia di Marco Tullio Cicerone
- Cicerone