Paragrafo 89 - Studentville

Paragrafo 89

Sed nescio quo modo verum est, quod in Andria familiaris meus dicit:
Obsequium

amicos, veritas odium parit.
Molesta veritas, siquidem ex ea nascitur odium, quod est venenum amicitiae, sed obsequium

multo molestius, quod peccatis indulgens praecipitem amicum ferri sinit; maxima autem culpa in eo, qui et veritatem aspernatur

et in fraudem obsequio impellitur. Omni igitur hac in re habenda ratio et diligentia est, primum ut monitio acerbitate, deinde

ut obiurgatio contumelia careat; in obsequio autem, quoniam Terentiano verbo libenter utimur, comitas adsit, assentatio,

vitiorum adiutrix, procul amoveatur, quae non modo amico, sed ne libero quidem digna est; aliter enim cum tyranno, aliter cum

amico vivitur.

Versione tradotta

Eppure, non so come, è vero quel che nell'Andria dice il mio amico:
L'ossequio

partorisce amici, la verità odio.
Infesta è la verità, se da lei nasce l'odio, che è veleno dell'amicizia; ma la

compiacenza ossequiosa e molto più infesta, poiché lascia andare l'amico alla rovina, essendo indulgente verso i suoi

difetti; grandissima è poi la colpa di colui che disprezza la verità ed è spinto all'inganno dalla compiacenza. Si deve

dunque in tutto questo affare usar accortezza e garbo, prima perché l'ammonimento sia senza asprezza, poi perché il

rimprovero sia senza offesa; e semmai nell'«ossequio» (uso volentieri la parola terenziana) ci sia della gentilezza, non

però dell'adulazione, che non solo non è degna di un amico, ma neppure di un libero; in un modo, infatti, si vive con un

tiranno, in un altro con un amico.

  • Letteratura Latina
  • De Amicitia di Marco Tullio Cicerone
  • Cicerone

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