Tu autem, Fanni, quod mihi tantum tribui dicis quantum ego nec adgnosco nec postulo, facis
amice; sed, ut mihi videris, non recte iudicas de Catone; aut enim nemo, quod quidem magis credo, aut si quisquam, ille sapiens
fuit. Quo modo, ut alia omittam, mortem filii tulit! memineram Paulum, videram Galum, sed hi in pueris, Cato in perfecto et
spectato viro.
Versione tradotta
Ma tu, Fannio, dicendo che mi si attribuisce tanta
importanza, quanta io né riconosco in me né chiedo, agisci sí da amico; però non la pensi, mi sembra, esattamente su Catone; o
difatti non vi fu mai nessun sapiente (e questo io piuttosto credo), o se qualcuno vi fu, questo fu lui. Come, per non dir
altro, sopportò la morte del figlio! Mi ricordavo Paolo, avevo visto Galo; ma questi per dei fanciulli: Catone per un uomo già
fatto e di sperimentato valore.
- Letteratura Latina
- De Amicitia di Marco Tullio Cicerone
- Cicerone