Caso di abbandono in ambiente scolastico: bambino disabile cade dalla finestra a Genova

Caso di abbandono in ambiente scolastico: bambino disabile cade dalla finestra a Genova

Un grave incidente ha scosso una scuola di Genova quando un bambino di sei anni con disabilità è caduto dalla finestra, precipitando da un'altezza di cinque metri.
Caso di abbandono in ambiente scolastico: bambino disabile cade dalla finestra a Genova

Un grave incidente ha scosso una scuola di Genova giovedì 18 settembre, quando un bambino di sei anni con disabilità è caduto dalla finestra di un edificio scolastico, precipitando da un’altezza di cinque metri. Il piccolo, che frequenta la sezione “Res” (Risorse Educative Speciali), sarebbe rimasto senza supervisione per circa venti minuti, tempo sufficiente per salire un piano di scale, aprire la porta del terrazzino e cadere nel vuoto.

Attualmente il bambino si trova in ospedale in condizioni gravi ma stabili.

La struttura organizzativa della sezione “Res”

La sezione “Risorse Educative Speciali” rappresenta un ambiente didattico specializzato progettato per accogliere alunni con necessità educative e assistenziali specifiche. Nel caso della scuola genovese, questa struttura ospita un gruppo ristretto di 13 bambini, gestiti attraverso un approccio pedagogico personalizzato che evita le tradizionali lezioni frontali.

L’organizzazione didattica si basa su percorsi individualizzati per ciascun alunno, integrati da momenti di condivisione collettiva che favoriscono l’interazione sociale. Tuttavia, il giorno dell’incidente si è verificata una criticità organizzativa determinante: il docente di sostegno assegnato al bambino risultava assente per malattia, senza che fosse stata predisposta una sostituzione ufficiale.

Questa lacuna procedurale ha compromesso la continuità della supervisione specializzata, creando un vuoto di responsabilità diretta nella gestione del minore.

I dettagli tecnici dell’incidente

L’incidente si è verificato giovedì 18 settembre quando il bambino di sei anni, rimasto senza sorveglianza per circa venti minuti, ha compiuto una sequenza di azioni che lo hanno portato alla caduta. Il piccolo è riuscito a lasciare la sezione “Res”, salire un piano di scale e aprire autonomamente la porta del terrazzino, precipitando successivamente da un’altezza di cinque metri.

Le condizioni del bambino sono attualmente critiche: è ricoverato in ospedale in prognosi riservata ma con parametri vitali stabili, secondo le ultime informazioni mediche disponibili. La gravità delle ferite riportate nella caduta richiede un monitoraggio costante da parte dell’équipe sanitaria.

L’accesso al terrazzino solleva interrogativi tecnici sulla sicurezza degli spazi scolastici, in particolare sulla facilità con cui un bambino con disabilità è riuscito ad aprire porte e superare barriere architettoniche che dovrebbero costituire elementi di protezione negli ambienti educativi.

Le responsabilità operative e le implicazioni

La questione della sorveglianza solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità educativa. L’assenza del docente di sostegno, non sostituito ufficialmente, ha creato un vuoto nella supervisione diretta del bambino. Resta da chiarire se il corpo docente abbia assunto collegialmente la responsabilità del minore o se sia stata delegata agli operatori sociosanitari (Oss/Osa) presenti nella struttura.

L’ipotesi di reato per abbandono di minore evidenzia le carenze procedurali nel sistema di supporto scolastico. La mancanza di protocolli chiari per la sostituzione del personale specializzato espone gli alunni con disabilità a rischi concreti. Il caso sottolinea l’urgenza di implementare misure di controllo più rigorose per il monitoraggio continuo degli studenti con bisogni educativi speciali, garantendo sempre una supervisione adeguata.

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