Digital Services Act: la Commissione UE avvia le prime verifiche sulla tutela dei minori online

Digital Services Act: la Commissione UE avvia le prime verifiche sulla tutela dei minori online

La Commissione europea ha attivato verifiche sistematiche per rafforzare la protezione degli utenti vulnerabili negli spazi digitali.
Digital Services Act: la Commissione UE avvia le prime verifiche sulla tutela dei minori online

La Commissione europea ha attivato le prime verifiche sistematiche nell’ambito del Digital Services Act, normativa entrata in vigore per rafforzare la protezione degli utenti vulnerabili negli spazi digitali. Le linee guida specifiche sulla tutela dei minori online stabiliscono obblighi stringenti per le piattaforme digitali, richiedendo l’implementazione di sistemi efficaci di verifica dell’età e meccanismi di controllo per prevenire l’accesso a contenuti dannosi.

La vigilanza della Commissione si concentra sulla valutazione dell’effettiva capacità delle piattaforme di garantire ambienti sicuri per i minori.

Le richieste rivolte alle piattaforme

La Commissione europea ha avanzato richieste specifiche e dettagliate alle principali piattaforme digitali per verificare l’efficacia dei loro sistemi di protezione dei minori. A Snapchat è stato chiesto di fornire informazioni dettagliate sui meccanismi utilizzati per impedire l’accesso ai servizi da parte di utenti sotto i 13 anni e sulle procedure adottate per bloccare la vendita di beni illegali destinati ai minori, inclusi droghe e sigarette elettroniche.

YouTube dovrà invece illustrare il funzionamento del proprio sistema di controllo dell’età e fornire maggiori dettagli sul sistema di raccomandazione, particolarmente quando vengono segnalati contenuti dannosi diffusi verso utenti minorenni. L’attenzione si concentra sui meccanismi di filtraggio e moderazione automatica dei contenuti.

Per quanto riguarda App Store e Google Play, le richieste vertono sulla gestione del rischio legato al download di applicazioni illegali o dannose, come quelle dedicate al gioco d’azzardo o alla creazione di contenuti sessuali non consensuali, e sull’applicazione delle classificazioni per età delle app disponibili nei rispettivi store digitali.

Gli impatti sulle strategie di sicurezza online

Le indagini della Commissione europea potrebbero determinare modifiche sostanziali nelle politiche interne delle piattaforme digitali. Snapchat, YouTube, Apple e Google dovranno probabilmente rafforzare i propri algoritmi di verifica dell’età e implementare sistemi più sofisticati per il controllo dei contenuti dannosi destinati ai minori.

I sistemi di raccomandazione potrebbero subire aggiornamenti significativi, con particolare attenzione alla prevenzione della diffusione di materiale inappropriato. Le piattaforme saranno inoltre chiamate a migliorare le classificazioni per età delle applicazioni e a potenziare i filtri per il blocco di contenuti illegali.

La Commissione valuterà l’efficacia delle misure attraverso un monitoraggio costante, verificando se le soluzioni adottate garantiscano effettivamente la protezione fisica e mentale di bambini e adolescenti online.

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