Il conclave per l’elezione del successore di Papa Francesco prende ufficialmente il via il 7 maggio 2025. La complessa cerimonia segue un programma ben definito, con i cardinali chiamati a raccolta alle ore 10 presso la Basilica di San Pietro, dove il cardinale decano Giovanni Battista Re presiederà la messa Pro eligendo Romano Pontifice.
L’ingresso nella Cappella Sistina, cuore pulsante del conclave, è fissato per le 16:30, quando i 133 cardinali votanti si riuniranno per la prima sessione.
La prima fumata, che potrà essere bianca in caso di elezione o nera in caso contrario, è attesa poco dopo le 19. Per raggiungere l’elezione sarà necessario ottenere il quorum di 89 voti, ovvero i due terzi degli elettori. Se il nuovo Pontefice non dovesse emergere nella prima giornata, nei giorni successivi le votazioni seguiranno un ritmo cadenzato: alle 10:30, a mezzogiorno, alle 17:30 e alle 19, con le fumate previste solo al termine delle sessioni mattutine e serali. Particolarmente rilevante per gli studenti è che le eventuali fumate dell’8 maggio cadrebbero proprio in orario scolastico.
Il percorso del cardinale: dalle aule romane alla guida della Cei
Tra i nomi più ricorrenti per il successore di Papa Francesco spicca quello di Matteo Maria Zuppi, figura di primo piano nel panorama ecclesiastico italiano. L’attuale arcivescovo di Bologna ricopre dal maggio 2022 la carica di presidente della Conferenza episcopale italiana, consolidando una carriera costellata di impegni pastorali e sociali.
I corridoi del suo liceo classico romano custodiscono ancora il ricordo del giovane Zuppi, che condivise i banchi di scuola con personalità che sarebbero diventate illustri: il cantautore Francesco De Gregori e David Sassoli, ex presidente del Parlamento Europeo. Proprio Sassoli, in un’intervista al Corriere di Bologna, aveva dipinto un ritratto vivido del compagno: “Era magro magro, con la borsa di Tolfa a tracolla ed il maglione spesso bordeaux. Lo ricordo da ragazzo con il sorriso e l’ho ritrovato sempre con il sorriso”.
Gli anni della formazione sono stati decisivi per la sua vocazione. Durante il periodo liceale, l’incontro con Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, lo portò a dedicarsi al volontariato nelle periferie romane.
Parallelamente, intraprese gli studi ecclesiastici presso la Gregoriana, completando anche una laurea in lettere alla Sapienza con una tesi sulla storia del cristianesimo. Questo duplice percorso, accademico e solidale, ha forgiato la sua visione pastorale, tanto da meritargli nel 2024 il prestigioso “Premio Romei” durante la manifestazione “Note di Merito”.
Le impressioni della comunità: i ricordi dal vecchio liceo
Tifiamo per lui, uno di noi negli anni ’70
esordisce una ex alunna sul gruppo Facebook della scuola, condividendo una foto del cardinale Zuppi. La pagina social del liceo romano si è trasformata in un luogo di memorie e sostegno per il “papabile” cresciuto tra quelle aule. I ricordi affiorano numerosi: “È una brava persona” racconta un utente, mentre un altro aggiunge “Facevamo parte dello stesso comitato”.
Una signora rievoca momenti di quotidianità: “Giocavo a basket con lui in cortile durante la ricreazione“, dettaglio che umanizza la figura ecclesiastica oggi al centro dell’attenzione mondiale. Non mancano note di colore, come chi rivela la sua fede calcistica: “È romanista fracico”. Queste testimonianze tratteggiano l’immagine di un ragazzo comune, con la borsa di Tolfa a tracolla e il maglione bordeaux al posto del cappotto, che attraverso quel portone scolastico ha iniziato un percorso straordinario, portando con sé valori e legami formati in quegli anni decisivi.