Cresce il numero degli studenti infortunati, ma l’alternanza scuola-lavoro non è la causa principale - Studentville

Cresce il numero degli studenti infortunati, ma l’alternanza scuola-lavoro non è la causa principale

Cresce il numero degli studenti infortunati, ma l’alternanza scuola-lavoro non è la causa principale

L’aumento delle denunce è legato anche all’estensione delle coperture assicurative

Nel 2024, il numero di studenti che hanno subito un infortunio durante le attività scolastiche ha registrato un incremento significativo. Secondo i dati forniti dall’INAIL, infatti, sono state presentate 77.883 denunce di incidenti avvenuti mentre gli alunni erano a scuola, impegnati in laboratori, viaggi di istruzione o nei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’alternanza scuola-lavoro non è tra le cause principali di questo aumento.

L’incremento del 10,9% rispetto al 2023 è dovuto in parte all’ampliamento della tutela assicurativa, introdotto con il decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023 ed entrato in vigore nel settembre successivo. La nuova normativa ha permesso di estendere la copertura assicurativa a tutti gli studenti delle scuole pubbliche e private, migliorando anche la qualità delle garanzie offerte. Ora, rispetto al passato, il numero di studenti coperti dall’assicurazione è aumentato, così come la possibilità di ottenere un risarcimento per la maggior parte degli infortuni scolastici, escludendo soltanto quelli avvenuti nel tragitto casa-scuola.

Gli studenti più giovani sono i più colpiti: tre su quattro hanno meno di 15 anni

Analizzando più nel dettaglio le statistiche, emerge che gli incidenti scolastici rappresentano il 13% del totale delle denunce ricevute dall’INAIL e, di questi, ben il 75% coinvolge studenti con meno di 15 anni, mentre il restante 25% riguarda ragazzi più grandi. Questo dato evidenzia come i bambini e i preadolescenti siano i più esposti a infortuni, probabilmente a causa della loro maggiore vivacità e della minore attenzione ai rischi.

Un’altra tendenza rilevante riguarda la distribuzione per genere: gli infortuni tra le studentesse sono aumentati del 12,5% rispetto all’anno precedente, anche se i ragazzi rimangono i più coinvolti con il 58% delle denunce.

I PCTO non sono il contesto più pericoloso per gli studenti

Un aspetto che potrebbe sorprendere riguarda la presunta pericolosità dei PCTO (ex alternanza scuola-lavoro). Questi percorsi, spesso ritenuti responsabili degli incidenti più gravi, risultano invece meno rischiosi rispetto ad altre attività scolastiche: secondo il report INAIL, solo circa duemila denunce tra le 77.883 totali sono legate ai PCTO.

Le principali cause di infortunio tra gli studenti sono altre: cadute nei corridoi, nei cortili e sulle scale, incidenti nei laboratori o durante l’educazione fisica, e le segnalazioni riguardano soprattutto episodi avvenuti all’interno degli edifici scolastici piuttosto che all’esterno, nei contesti lavorativi.

Le regioni in cui si registra il maggior numero di denunce sono quelle del Nord Italia. La Lombardia guida la classifica con il 23% delle segnalazioni a livello nazionale (+11,7%), seguita dal Veneto (11,9%, +22,1%), dall’Emilia Romagna (11,7%, +16,3%) e dal Piemonte (9,9%, +9,3%).

Questi dati dimostrano come l’aumento degli infortuni tra gli studenti non sia direttamente collegato ai PCTO, ma sia piuttosto il risultato di un’estensione delle coperture assicurative e della maggiore tutela garantita agli alunni all’interno del contesto scolastico.

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