Nel 2024 ci sono state 60.756 dimissioni di genitori lavoratori: le cause

Nel 2024 ci sono state 60.756 dimissioni di genitori lavoratori: le cause

Nel 2024, 60.756 dimissioni di genitori lavoratori rivelano un divario di genere. Cresce la partecipazione dei padri nella gestione familiare.
Nel 2024 ci sono state 60.756 dimissioni di genitori lavoratori: le cause

I dati dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro fotografano un fenomeno in evoluzione: nel 2024 sono stati registrati 60.756 provvedimenti di convalida per dimissioni volontarie o risoluzioni consensuali di genitori lavoratori. Le cifre rivelano un divario di genere ancora netto, con 42.237 madri che hanno abbandonato il posto di lavoro contro 18.519 padri.

Tuttavia, emerge un cambiamento significativo nei comportamenti familiari: la percentuale di padri che si dimette per motivi legati alla cura dei figli è cresciuta dal 16,7% al 21,1%. Questo aumento segnala una trasformazione graduale nei ruoli genitoriali e una maggiore partecipazione maschile nella gestione familiare.

Le dinamiche nel rapporto lavoro-famiglia

L’analisi dei dati rivela come le decisioni di abbandono del lavoro si concentrino principalmente nella fascia d’età 0-3 anni dei bambini, quando l’impegno di cura risulta più intenso e costante. Parallelamente, i genitori con minore anzianità di servizio mostrano una maggiore propensione a interrompere il rapporto lavorativo.

La difficoltà di coniugare vita professionale e cura dei figli emerge come elemento centrale, aggravata dalla persistente scarsità di servizi di supporto sul territorio. Gli asili nido insufficienti rappresentano un ostacolo concreto per le famiglie, che si trovano costrette a scegliere tra carriera e responsabilità genitoriali.

Questa pressione quotidiana colpisce particolarmente le madri, ma coinvolge sempre più anche i padri, segnalando un cambiamento nelle dinamiche familiari tradizionali.

I fattori decisionali: lavoro e famiglia

Le motivazioni che spingono i genitori alle dimissioni rivelano differenze sostanziali tra madri e padri, delineando un panorama in cui persistono disparità di genere ma emergono anche nuove dinamiche.

Per le madri lavoratrici, il 47,5% delle dimissioni nel 2024 è riconducibile alla carenza di servizi di supporto, principalmente asili nido e strutture per l’infanzia. Il 30% indica invece problemi legati all’organizzazione del lavoro, che non consente la flessibilità necessaria per gestire quotidianamente i figli.

Complessivamente, il 77,5% delle convalide femminili risulta collegato a motivazioni legate alla cura familiare.

Diversa la situazione per i padri: il 66,6% abbandona il posto per ragioni professionali, principalmente per trasferimenti verso aziende con condizioni più vantaggiose. Questo dato, seppur in calo rispetto al 72,2% del 2023, evidenzia come la paternità stia gradualmente influenzando anche le scelte lavorative maschili.

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