Diplomi ottenuti in modo illecito: istituto paritario smantellato in Campania

Diplomi ottenuti in modo illecito: istituto paritario smantellato in Campania

La Procura di Napoli Nord ha avviato un'indagine su un istituto paritario di Sant'Antimo per falso ideologico che coinvolge 54 persone.
Diplomi ottenuti in modo illecito: istituto paritario smantellato in Campania

La Procura di Napoli Nord ha avviato un’indagine su un istituto paritario di Sant’Antimo che coinvolge 54 persone tra preside, vicepreside, insegnanti e studenti per falso ideologico in concorso. L’inchiesta ha evidenziato una significativa discrepanza territoriale: mentre la scuola si trova in Campania, gli studenti coinvolti risiedevano in altre regioni italiane, principalmente a Milano, Bologna e nella zona del Brennero, senza mai frequentare fisicamente le lezioni.

Il meccanismo illecito

L’istituto paritario di Sant’Antimo aveva sviluppato un sistema di vendita di diplomi particolarmente redditizio. Le rette annuali raggiungevano circa 5mila euro per studente, con un importo complessivo che poteva arrivare fino a 25mila euro per l’intero ciclo scolastico.

In cambio di queste somme, la scuola garantiva il conseguimento del titolo di studio senza la necessità di frequentare effettivamente le lezioni. Il meccanismo fraudolento si basava sulla sistematica falsificazione dei registri scolastici, dove venivano annotate presenze fittizie per studenti che si trovavano in realtà in altre regioni d’Italia.

La gestione delle presenze ed esami

La falsificazione dei registri scolastici rappresentava il cuore del sistema fraudolento. Gli studenti venivano sistematicamente segnati come presenti per raggiungere i tre quarti del monte ore annuale, soglia minima obbligatoria per l’ammissione all’esame di Stato.

Senza questa manipolazione documentale, i ragazzi non avrebbero potuto sostenere la Maturità, compromettendo l’intero meccanismo illecito dell’istituto di Sant’Antimo.

I casi affini sul territorio

Il fenomeno dei “diplomifici” non rappresenta un caso isolato nel panorama educativo italiano. Nelle scorse settimane, indagini analoghe hanno coinvolto istituti paritari a Fermo, nelle Marche, e a Saviano, sempre in Campania, confermando la diffusione territoriale di queste pratiche illecite.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha intensificato la lotta contro questi meccanismi fraudolenti, istituendo un protocollo specifico di collaborazione con le procure per arginare il rilascio di titoli di studio ottenuti illegalmente.

Le modalità di scoperta

L’indagine che ha portato allo smantellamento del diplomificio è nata in modo casuale, a seguito del fermo di alcuni studenti iscritti all’istituto di Sant’Antimo. I ragazzi, molti dei quali maggiorenni, sono stati intercettati dalla Guardia di Finanza in diverse città italiane, tutte lontane dalla sede scolastica campana.

Gli approfondimenti successivi hanno permesso agli inquirenti di effettuare controlli incrociati tra le posizioni geografiche dei fermati e i registri dell’istituto paritario, rivelando una discrepanza lampante: negli stessi giorni in cui venivano bloccati fuori regione, questi studenti risultavano regolarmente presenti nelle aule di Sant’Antimo.

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