Non segnala le molestie denunciate da due studentesse: dirigente sospesa due mesi e ricorso bocciato

Non segnala le molestie denunciate da due studentesse: dirigente sospesa due mesi e ricorso bocciato

Nel giugno 2017, due studentesse denunciano molestie sessuali da parte di un docente. La dirigente gestisce la questione senza attivare i protocolli.
Non segnala le molestie denunciate da due studentesse: dirigente sospesa due mesi e ricorso bocciato

Nel giugno 2017, presso una scuola superiore in Campania, due studentesse denunciano di aver subito molestie sessuali da parte di un docente neo-immesso in ruolo. Gli episodi, descritti come “palpeggiamenti” durante le lezioni, vengono segnalati alla professoressa coordinatrice e successivamente al responsabile della sede staccata, che informa direttamente la dirigente scolastica.

La preside sceglie di gestire internamente la questione, delegando la sua vicaria per “verifiche sommarie” senza attivare i protocolli disciplinari previsti dalla normativa vigente.

Nell’agosto 2017, un esposto anonimo raggiunge l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, denunciando gli episodi di molestie precedentemente gestiti internamente dalla dirigente. L’intervento esterno innesca immediatamente un’indagine ispettiva ufficiale, conclusasi il 30 ottobre 2017 con una relazione dettagliata che accerta le responsabilità della preside.

Gli ispettori confermano la violazione degli obblighi di servizio da parte della dirigente, che non aveva attivato le procedure disciplinari né informato l’amministrazione competente, portando alla sanzione di due mesi di sospensione dal servizio senza stipendio.

Il giudizio e la conferma giudiziaria

La dirigente scolastica ha impugnato la sanzione davanti al Tribunale di Salerno, contestando l’illegittimità del procedimento disciplinare. Il tribunale, nel maggio 2022, ha rigettato integralmente il ricorso, riconoscendo la responsabilità disciplinare della preside.

Il successivo ricorso in Corte d’Appello si è rivelato altrettanto infruttuoso. I giudici di secondo grado, con sentenza n. 173, hanno confermato la decisione sottolineando come le dichiarazioni convergenti dei docenti dimostrino la piena consapevolezza della dirigente sui fatti accaduti. La Corte ha evidenziato la recidiva della dirigente, che aveva già ricevuto una multa disciplinare di 350 euro.

La replica disciplinare e costi legali

La giustizia ha definitivamente rigettato ogni tentativo di ricorso della dirigente, confermando la sanzione disciplinare di due mesi di sospensione dal servizio con privazione della retribuzione. Il provvedimento, già scontato dalla preside, rappresenta una delle misure più severe per casi di omessa vigilanza nel settore scolastico.

Oltre alla sospensione, la Corte d’Appello di Salerno ha stabilito che la dirigente debba sostenere integralmente le spese processuali, quantificate in quasi 5.000 euro a favore dell’amministrazione pubblica. Questa decisione sottolinea la gravità delle violazioni degli obblighi di servizio e il danno causato all’immagine dell’istituzione scolastica.

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