Il divario nascosto: la scuola meridionale e i due anni di ritardo in matematica

Il divario nascosto: la scuola meridionale e i due anni di ritardo in matematica

La differenza tra uno studente liceale del Sud e uno del Nord Est va ben oltre l'accento, secondo l'indagine di Fondazione Agnelli e Fondazione Rocca
Il divario nascosto: la scuola meridionale e i due anni di ritardo in matematica

La differenza tra uno studente liceale del Sud e uno del Nord Est va ben oltre l’accento: secondo l’indagine di Fondazione Agnelli e Fondazione Rocca, esiste un divario di apprendimento in matematica superiore ai due anni scolastici. Questi gap territoriali, rilevati costantemente da oltre vent’anni dalle prove Invalsi e dall’indagine internazionale Ocse-Pisa, rappresentano una criticità grave del sistema educativo italiano, senza molti paragoni in Europa.

La ricerca conferma una forte correlazione tra le condizioni socioeconomiche e culturali delle regioni e i relativi risultati di apprendimento, seguendo principalmente l’asse Nord-Sud.

Le cause multifattoriali del gap scolastico

I divari di apprendimento rappresentano un fenomeno complesso che affonda le radici in molteplici dimensioni interconnesse. L’indagine condotta da Fondazione Agnelli e Fondazione Rocca ha identificato come questi gap si manifestino attraverso fattori individuali e familiari degli studenti, elementi legati ai contesti territoriali e significative differenze sia tra scuole diverse che all’interno della stessa istituzione.

Il percorso di ampliamento dei divari segue una progressione preoccupante: già presenti ma ancora contenuti nella scuola primaria, i gap crescono durante la scuola media per poi amplificarsi drammaticamente nella secondaria superiore, dove il sistema si frammenta in diversi indirizzi di studio.

Gli indirizzi di studio e il loro impatto sul rendimento

L’indagine rivela differenze significative nei risultati di apprendimento tra i diversi indirizzi scolastici. Prendendo come riferimento un ragazzo italiano, emergono disparità notevoli: frequentare il liceo classico o linguistico comporta uno svantaggio di 14 punti Invalsi in matematica rispetto al liceo scientifico, a parità di altre condizioni.

Le differenze di genere giocano un ruolo determinante: le ragazze incontrano maggiori difficoltà in matematica ma eccellono in italiano, mentre gli studenti stranieri di prima e seconda generazione mostrano difficoltà in entrambe le materie. Questi dati sollevano interrogativi sulla necessità di rafforzare l’orientamento nella scuola media e di ripensare la struttura didattica delle superiori per garantire competenze di base comuni indipendentemente dall’indirizzo scelto.

La capacità organizzativa delle scuole

Lo studio di Fondazione Agnelli e Fondazione Rocca ha identificato cinque istituti – tre professionali, un tecnico e un liceo distribuiti tra Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Puglia – che registrano risultati eccellenti nonostante contesti territoriali sfavorevoli. Queste scuole dimostrano come l’organizzazione interna possa fare davvero la differenza.

I fattori chiave emersi includono un modello cooperativo tra dirigenti e docenti, una comunicazione efficace con le famiglie e una gestione dinamica delle risorse finanziarie. Come sottolinea Gianfelice Rocca, presidente di Fondazione Rocca: “Il tema non è aumentare il numero di insegnanti o di risorse, ma incidere sull’organizzazione”.

Particolarmente significative risultano la gestione collegiale della didattica e le attività extracurricolari in rete con enti locali e imprese, orientate al supporto degli studenti più svantaggiati.

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