Valditara torna sul divieto dei cellulari a scuola: "Fanno male alla salute"

Valditara torna sul divieto dei cellulari a scuola: "Fanno male alla salute"

Il ministro dell'Istruzione ha confermato il divieto di utilizzo degli smartphone durante l'orario scolastico per tutelare la salute degli studenti.
Valditara torna sul divieto dei cellulari a scuola:

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha confermato la propria determinazione nel mantenere il divieto di utilizzo degli smartphone durante l’orario scolastico. La misura, introdotta attraverso la nota ministeriale n. 5274 dell’11 luglio 2024 e successivamente estesa alle scuole superiori con la Circolare n. 3392 del 16 giugno, rappresenta una svolta significativa nelle politiche educative italiane.

Il provvedimento nasce dalla volontà di tutelare la salute degli studenti e migliorare la qualità degli apprendimenti, contrastando gli effetti negativi dell’uso eccessivo dei dispositivi mobili in ambiente scolastico.

Il consenso nelle comunità scolastiche

I sondaggi nazionali rivelano un quadro articolato sull’accoglienza del divieto smartphone nelle scuole. Secondo l’indagine di Skuola.net su 1.000 soggetti tra studenti, docenti e famiglie, emerge un sostegno significativo alla misura ministeriale.

Tra gli studenti delle scuole medie, il 22% appoggia il divieto assoluto, mentre solo uno studente su cinque si dichiara contrario a qualsiasi limitazione. Nelle scuole superiori il consenso scende al 9%, evidenziando una maggiore resistenza tra i ragazzi più grandi.

Il supporto più deciso arriva dai genitori, con il 56% favorevole al divieto, seguiti dai docenti al 41%. Un ulteriore 27% degli studenti predilige l’utilizzo esclusivamente per attività didattiche guidate dall’insegnante, opzione condivisa dal 35% degli insegnanti ma solo dal 21% dei genitori.

Gli impatti su salute e processi di apprendimento

La decisione ministeriale si fonda su evidenze scientifiche che collegano l’uso eccessivo degli smartphone a problematiche sanitarie e cognitive negli adolescenti. Valditara ha sottolineato come la misura miri a proteggere la salute mentale degli studenti, riducendo i rischi di dipendenza tecnologica e disturbi dell’attenzione che compromettono la concentrazione durante le lezioni.

Il provvedimento trova sostegno nella comunità scientifica internazionale, con esperti di psicologia, neurologia e pedagogia che raccomandano limitazioni analoghe per preservare lo sviluppo cognitivo degli studenti. Diversi studi dimostrano come la presenza di dispositivi mobili in aula riduca significativamente la capacità di memorizzazione e comprensione dei contenuti didattici.

L’Italia si allinea così a una tendenza globale: numerosi Stati occidentali hanno già implementato restrizioni simili nei propri sistemi educativi, riconoscendo l’impatto negativo della tecnologia non regolamentata sull’apprendimento e sul benessere degli studenti.

I retroscena e analogie storiche

Il provvedimento ministeriale ha generato reazioni contrastanti, culminate in una petizione per abolire il divieto di utilizzo dei cellulari durante l’orario scolastico. A questa iniziativa, Valditara ha risposto con un parallelo storico significativo: “Ci sono stati anche coloro che 200 anni fa combattevano contro le macchine e le distruggevano, forse anche all’epoca avrebbero fatto una petizione per tornare al telaio a mano e distruggere quello meccanico”.

Questo confronto evidenzia come il dibattito attuale rifletta dinamiche ricorrenti nella storia dell’innovazione tecnologica e delle politiche educative. La modernizzazione delle norme scolastiche solleva questioni sulla necessità di bilanciare progresso tecnologico e benessere degli studenti.

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