L’episodio che ha scosso l’istituto tecnico di Sassuolo ha visto protagonista un docente che, durante una lezione, si è rivolto a uno studente con l’espressione “sei un cretino”. Come riportato da Il Messaggero, l’insulto diretto all’alunno ha immediatamente scatenato la reazione del dirigente scolastico, che ha inflitto al professore una sanzione disciplinare di censura scritta.
L’incidente, avvenuto in un contesto educativo dove dovrebbe regnare il rispetto reciproco, ha evidenziato un comportamento del tutto inappropriato da parte dell’insegnante, che ha ammesso di aver proferito l’offesa nei confronti dello studente.
L’iter giudiziario
La Cassazione ha respinto definitivamente il ricorso presentato dal docente contro il ministero dell’Istruzione e l’istituto tecnico di Sassuolo dove insegnava. Il professore aveva immediatamente impugnato il provvedimento disciplinare davanti al Tribunale civile di Modena, che però gli aveva dato torto confermando la sanzione del dirigente scolastico.
La sentenza è stata confermata in appello dalla Corte di Bologna, ma l’insegnante non si è arreso ricorrendo alla Suprema Corte. Nel ricorso in Cassazione aveva sostenuto che i giudici non avessero valutato correttamente i fatti, riferendosi erroneamente a due insulti diversi: “cretino” a un alunno e “maiali” all’intera classe.
La Corte d’Appello, tuttavia, aveva basato la decisione esclusivamente sulla parola “cretino”, rendendo la sanzione proporzionata al comportamento tenuto.
Il codice etico in arrivo: nuove regole per i docenti
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato l’imminente introduzione di un codice etico per il personale scolastico. La decisione nasce dalla necessità di rafforzare l’autorevolezza dei docenti attraverso comportamenti sobri e responsabili, sia all’interno delle scuole che sui social media.
“L’autorevolezza di un docente passa anche dall’immagine che egli dà di se stesso”, ha dichiarato Valditara in un’intervista a La Stampa. Il ministro ha sottolineato come non possa essere compatibile con il ruolo educativo “augurare la morte ad una bambina o riempire di insulti qualcuno sui social”.
Una commissione di esperti sta già lavorando al progetto, prendendo spunto da codici sviluppati per altre amministrazioni pubbliche. Il nuovo regolamento sarà pronto nei prossimi mesi.