Dress code a Livorno: la protesta di studenti e genitori

Dress code a Livorno: la protesta di studenti e genitori

All'istituto tecnico Nautico A. Cappellini di Livorno è scoppiato un caso che sta dividendo studenti e docenti sul dress code.
Dress code a Livorno: la protesta di studenti e genitori

All’istituto tecnico Nautico A. Cappellini di Livorno è scoppiato un caso che sta dividendo studenti e docenti. Due alunni, presentatisi a scuola con pantaloni corti, sono stati accompagnati fuori dall’aula e lasciati sulle scale esterne dell’edificio per aver violato il regolamento scolastico. Le norme dell’istituto impongono infatti un abbigliamento “consono all’ambiente”, vietando indumenti come infradito, magliette scollate, pantaloni corti e cappelli.

L’unica eccezione ammessa riguarda i bermuda della divisa ufficiale, acquistabili separatamente. La misura si inserisce nella tradizione dell’istituto, storicamente dedicato alla formazione dei futuri ufficiali della marina, ambito in cui decoro e disciplina rappresentano valori fondamentali.

I genitori insorgono contro il regolamento: ‘È una dittatura’

La posizione rigida dell’istituto ha scatenato forti reazioni tra i genitori, che denunciano una vera e propria discriminazione e una violazione del diritto allo studio. Le famiglie contestano soprattutto l’obbligo di acquistare i bermuda ufficiali dell’istituto, con un costo aggiuntivo di circa 50 euro per poter frequentare le lezioni.

Particolarmente accesa la testimonianza di Monica Rossi: “Come può il Cappellini lasciare fuori gli studenti perché non hanno i pantaloncini imposti dalla scuola, ma altri ben più lunghi? Ragazzini pendolari, lasciati sulle scale negli ultimi giorni di verifiche”. La madre ha denunciato inoltre un atteggiamento evasivo da parte della dirigenza: “Ho telefonato per chiarimenti alla vicepreside e mi ha rifiutato la chiamata. Il preside mi ha chiuso il telefono in faccia: è una dittatura”.

Altre famiglie sollevano preoccupazioni sulla responsabilità della scuola quando i minori vengono lasciati fuori dall’aula: “Mio figlio, minorenne, è rimasto fuori: è in giro, di chi è la responsabilità se succede qualcosa?

La posizione della dirigenza: disciplina al centro della formazione

La dirigenza scolastica ha fermamente difeso la propria posizione sul dress code. In una recente comunicazione ai genitori, l’istituto ha sottolineato “la particolare attenzione al decoro personale e all’ordine” come valori fondamentali. “La nostra scuola ha una lunga tradizione nella formazione dei futuri ufficiali, un ambito in cui la disciplina e la cura dell’aspetto rappresentano elementi essenziali”, recitava la nota.

Il dirigente Carmine Villani, interpellato da Il Tirreno, ha ribadito l’importanza “della formazione degli ufficiali e dell’immagine”, aggiungendo: “Avevamo avvertito per tempo e in questi giorni abbiamo uno stand alla Biennale del Mare, motivo per cui ci teniamo particolarmente al decoro“. Villani ha inoltre specificato che gli studenti senza abbigliamento conforme “resteranno fuori anche nei prossimi giorni”, concludendo che “il nostro obiettivo è formare gli ufficiali del futuro e l’abbigliamento è un aspetto fondamentale”.

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