Educazione digitale: la proposta strutturale per consolidare l’alfabetizzazione audiovisiva nelle scuole

Educazione digitale: la proposta strutturale per consolidare l’alfabetizzazione audiovisiva nelle scuole

L'alfabetizzazione digitale è una priorità educativa, con un focus sull'interpretazione critica delle immagini e dei contenuti multimediali.
Educazione digitale: la proposta strutturale per consolidare l’alfabetizzazione audiovisiva nelle scuole

L’alfabetizzazione digitale rappresenta oggi una priorità educativa fondamentale, con particolare attenzione alla capacità di interpretazione critica delle immagini e dei contenuti multimediali. Angelo Zaccone Teodosi, consulente e giornalista esperto in politiche culturali, propone l’introduzione di almeno due ore settimanali dedicate all’educazione critica alle immagini e al digitale.

Dal 24 al 26 settembre, Palermo ha ospitato la terza edizione delle “Giornate Nazionali del Cinema per la Scuola”, iniziativa promossa congiuntamente dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, evidenziando l’importanza strategica del settore audiovisivo nell’educazione.

I dati presentati dalla Sottosegretaria Lucia Borgonzoni rivelano la portata degli investimenti: dal 2018 sono stati erogati oltre 104 milioni di euro di contributi pubblici, realizzando quasi 2.000 progetti che hanno coinvolto 1,7 milioni di studenti e 115.000 docenti in 10.000 plessi scolastici su tutto il territorio nazionale.

La proposta strutturale: impegno nei piani didattici

L’esperto Angelo Zaccone Teodosi ha avanzato una proposta concreta per trasformare radicalmente l’approccio all’educazione digitale nelle scuole italiane. La sua richiesta principale consiste nel superare la logica degli interventi episodici per stabilizzare definitivamente queste attività nei piani didattici curricolari.

L’attuale gestione, basata su progetti occasionali e sperimentali, viene considerata insufficiente per garantire una formazione adeguata. La necessità di passare dalla fase sperimentale a quella strutturale emerge come priorità assoluta, con l’obiettivo di coinvolgere stabilmente tutte le 7.600 istituzioni scolastiche statali italiane.

Il sostegno politico rappresenta un elemento cruciale per il successo dell’iniziativa. Nonostante il territorio del cinema nella scuola sia presidiato dalla sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni, Zaccone Teodosi sollecita un maggiore impegno da parte dei ministri Alessandro Giuli e Giuseppe Valditara, invitandoli a mostrare coraggio e visione innovativa nell’introduzione di almeno due ore settimanali dedicate all’educazione critica alle immagini e al digitale.

Il confronto internazionale: modelli ed esempi

Il divario tra l’Italia e altri paesi europei nell’educazione digitale emerge chiaramente dal confronto con la Francia, dove da trent’anni oltre 2 milioni di allievi partecipano annualmente a progetti di alfabetizzazione audiovisiva su un totale di 12 milioni di studenti. In Italia, nell’ultima edizione delle iniziative CIPS, solo 600mila studenti hanno partecipato su 7 milioni complessivi, evidenziando un gap significativo nella copertura nazionale.

L’esperienza francese dimostra come sia possibile integrare stabilmente l’educazione alle immagini nei curricoli scolastici attraverso una strategia a lungo termine. Questo modello rappresenta un punto di riferimento per comprendere le potenzialità di un approccio sistematico all’alfabetizzazione digitale.

Per colmare questa lacuna, l’Italia necessita di una visione innovativa che superi la frammentazione attuale. L’obiettivo strategico deve essere l’estensione delle attività a tutte le 7.600 istituzioni scolastiche statali, dai 40mila plessi distribuiti sul territorio nazionale, garantendo continuità didattica dalla scuola dell’infanzia agli istituti superiori.

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