Educazione sessuale a scuola, il 3 dicembre il voto finale della Camera: estesa alle medie

Educazione sessuale a scuola, il 3 dicembre il voto finale della Camera: estesa alle medie

Il 3 dicembre la Camera vota il ddl Valditara sull'educazione sessuale. Il testo estende i percorsi anche alla scuola secondaria di primo grado, ma richiede il consenso delle famiglie.
Educazione sessuale a scuola, il 3 dicembre il voto finale della Camera: estesa alle medie

L’esame del disegno di legge Valditara sull’educazione sessuale a scuola prosegue nell’aula della Camera, nonostante le tensioni emerse il 2 dicembre tra maggioranza e opposizione. Le minoranze hanno chiesto di rinviare il provvedimento in Commissione, ma la proposta è stata respinta con fermezza dalla maggioranza di Governo.

Nella stessa giornata sono stati esaminati e votati alcuni emendamenti e ordini del giorno. Come era prevedibile, nessuna proposta delle opposizioni è stata accolta, e il provvedimento risulta ora pronto per l’approvazione definitiva da parte dell’aula.

Il 3 dicembre la Camera dovrebbe dare il via libera al ddl. La seduta inizierà con le dichiarazioni di voto, seguite dal voto effettivo sul provvedimento. Se non emergeranno intoppi, a partire dalla settimana successiva il disegno di legge sarà trasmesso al Senato per la conclusione dell’intero iter parlamentare.

Le modifiche introdotte: l’estensione alla secondaria di primo grado

Il testo approvato dall’aula della Camera presenta una differenza sostanziale rispetto alla proposta originaria del ministro Valditara. L’ambito di applicazione delle attività di educazione sessuale si estende ora anche alla scuola secondaria di primo grado, oltre che a quella di secondo grado come inizialmente previsto.

L’attivazione di tali percorsi nelle scuole rimane comunque subordinata al consenso esplicito delle famiglie. Gli istituti scolastici dovranno acquisire l’autorizzazione dei genitori prima di avviare qualsiasi progetto specifico in materia di educazione sessuale, sia nelle medie che nelle superiori.

Resta invece esclusa la possibilità di attivare progetti dedicati all’educazione sessuale nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia. Per questi gradi di istruzione il ddl conferma il divieto assoluto di introdurre iniziative progettuali sull’argomento, tracciando un confine netto tra i diversi ordini scolastici e riservando i percorsi strutturati esclusivamente alla scuola secondaria.

Il consenso delle famiglie e i limiti per infanzia e primaria

Il disegno di legge stabilisce che le scuole dovranno acquisire il consenso informato delle famiglie prima di attivare qualsiasi percorso di educazione sessuale. Questo requisito si applica sia alla secondaria di secondo grado sia a quella di primo grado, introducendo un passaggio procedurale obbligatorio per gli istituti che intendono realizzare tali attività.

Diversa è la situazione per la scuola primaria e per quella dell’infanzia, dove il ddl esclude esplicitamente la possibilità di attivare progetti specifici su questi temi. Il ministro ha chiarito che questa limitazione non impedisce lo svolgimento delle attività curricolari già previste dalle Indicazioni nazionali, ma segna un confine netto rispetto ai percorsi dedicati all’educazione sessuale.

La distinzione tra i diversi gradi scolastici riflette l’impostazione del provvedimento, che concentra l’intervento sulla scuola secondaria.

Le attività curricolari e il richiamo alle Indicazioni nazionali

Il ministro ha precisato che, in tutti gli ordini di scuola, restano comunque realizzabili le attività curricolari previste dalle Indicazioni nazionali. Questa specificazione assume rilievo soprattutto per la scuola primaria e l’infanzia, dove i progetti specifici di educazione sessuale non potranno essere attivati.

Il riferimento normativo alle Indicazioni nazionali garantisce quindi la continuità degli interventi didattici ordinari, anche in assenza di iniziative dedicate.

Le prossime tappe dell’iter: dall’aula al Senato

Nella mattinata del 3 dicembre l’aula della Camera dovrebbe esprimersi definitivamente sul disegno di legge. La seduta prenderà avvio con le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari, cui seguirà il voto finale sul provvedimento.

In assenza di intoppi procedurali, il testo approvato sarà trasmesso al Senato per la conclusione dell’iter legislativo, presumibilmente già dalla settimana successiva.

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti