Nel trentatreesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha lanciato un’importante iniziativa educativa rivolta a tutti gli istituti scolastici italiani. Il dicastero ha scelto di condividere con le scuole il docufilm “Falcone e Borsellino – Il fuoco della memoria”, realizzato nell’ambito del progetto “Officina Unipa per la Legalità e il Contrasto alle Mafie”.
Questa proposta si inserisce nel più ampio contesto della Giornata della Legalità 2025, invitando docenti e studenti a riflettere sul sacrificio di chi ha dedicato la propria vita alla lotta contro la criminalità organizzata, trasformando la commemorazione in un concreto momento di educazione civica e impegno collettivo.
Il docufilm e il racconto della memoria
Il documentario “Falcone e Borsellino – Il fuoco della memoria” rappresenta il cuore dell’iniziativa promossa dal Dipartimento Dems dell’Università di Palermo nell’ambito del progetto “Officina Unipa per la Legalità e il Contrasto alle Mafie”. Diretto da Ambrogio Crespi e scritto a più mani con Maria Gabriella Ricotta, Luigi Sarullo e Nino Blando, l’opera si configura come un viaggio corale attraverso le vite di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino.
La narrazione si sviluppa attraverso un mosaico di voci – familiari, colleghi, magistrati e studenti – capaci di restituire l’umanità e la profondità dell’impegno di chi ha sacrificato la propria vita per lo Stato. Il racconto si arricchisce di immagini storiche e filmati d’archivio che consolidano il legame emotivo con queste figure emblematiche della lotta alla mafia.
Il docufilm nelle scuole e l’impegno formativo
Il 23 maggio, data simbolica che richiama la strage di Capaci, il docufilm viene proiettato contemporaneamente in numerose scuole italiane, creando una rete di memoria attiva che attraversa l’intero territorio nazionale. A Siracusa, l’iniziativa assume un carattere particolarmente significativo con magistrati ed esperti di giustizia che incontrano gli studenti di sei istituti del territorio, trasformando la proiezione in un’occasione di dialogo diretto e confronto aperto.
La scuola si conferma così non solo luogo di apprendimento nozionistico ma spazio privilegiato dove coltivare la cultura della legalità, dove le nuove generazioni possono confrontarsi con figure istituzionali e testimoni diretti di una delle pagine più dolorose della storia italiana recente.
Le testimonianze che mantengono viva la memoria
Il documentario si arricchisce di testimonianze preziose che tracciano un ritratto autentico dei protagonisti della lotta alla mafia. Fiammetta Borsellino offre uno sguardo intimo sulla figura paterna, mentre Pietro Grasso, già procuratore nazionale antimafia, condivide ricordi professionali e personali.
Le voci di Giuseppe Di Lello, collega dei due magistrati, e Carmelo Canale, braccio destro di Borsellino, si intrecciano con quelle dei docenti universitari Paola Maggio e Antonino Blando, che riabilitano il ruolo fondamentale di Francesca Morvillo nella narrazione collettiva. Questo mosaico di prospettive personali, unite a immagini d’archivio e oggetti simbolici, trasforma la memoria individuale in patrimonio condiviso, collegando le nuove generazioni a un passato che continua a ispirare l’impegno civile contro ogni forma di criminalità organizzata.