Dal 1° giugno 2024 è entrata in vigore una svolta decisiva per l’organizzazione delle gite scolastiche: il Codice appalti si applica ora senza deroghe alle scuole, dopo la scadenza dell’ultima proroga del 31 maggio scorso. La nuova disciplina prevede che tutti gli acquisti superiori a 140mila euro, inclusi i viaggi di istruzione, debbano essere gestiti tramite piattaforme certificate o strumenti messi a disposizione da centrali di committenza qualificate.
Consip ha avviato una gara strategica del valore complessivo di oltre 48,6 milioni di euro, articolata in dieci lotti territoriali distinti: otto dedicati ai viaggi di istruzione tradizionali e due specificamente riservati agli stage linguistici.
Le procedure di gara e pacchetti offerti
Il nuovo sistema Consip prevede un accordo quadro con più fornitori che permette alle scuole di richiedere preventivi personalizzati. Gli istituti inviano la richiesta con i dettagli del viaggio direttamente al fornitore individuato, che formula diverse soluzioni complete.
I pacchetti includono obbligatoriamente polizza per annullamento, con i fornitori che si occupano dell’organizzazione integrale: biglietti di trasporto, sistemazioni alberghiere, visite guidate e attività culturali. La centralizzazione tramite Consip elimina la necessità per le scuole di bandire gare autonome, garantendo significativi risparmi di tempo e semplificazione delle procedure amministrative per viaggi destinati a singole classi o gruppi più ampi.
I timori degli operatori turistici
Le associazioni di categoria del turismo scolastico hanno espresso forti preoccupazioni riguardo al nuovo sistema di gare Consip. Le criticità principali riguardano le tempistiche prolungate: completare le procedure entro il 2026 significa perdere la disponibilità dei servizi migliori e le condizioni economiche più vantaggiose, considerando che il mercato turistico applica tariffe dinamiche quotidiane.
L’inserimento di criteri tipici del business travel, come il “minor utile aziendale” e il “mark-up” sui singoli servizi, rischia di escludere le agenzie specializzate radicate sul territorio. Questo approccio potrebbe favorire operatori di grandi dimensioni a discapito delle realtà locali che conoscono meglio le specificità del turismo scolastico.
Le conseguenze economiche preoccupano particolarmente: i maggiori costi delle procedure ricadrebbero direttamente su famiglie e studenti, causando un potenziale aumento delle tariffe e una drastica riduzione delle opportunità di viaggio per gli studenti.