Il countdown sta ormai volgendo al termine, si avvicina rapidamente la data che milioni di fan stanno aspettando ormai da anni: il 10 aprile (l’8 negli States) arriva in Italia uno dei film più chiacchierati, la trasposizione cinematografica dello storico manga Dragonball. La pellicola, che si intitola “Dragonball Evolution”, vedrà un Goku in versione teenager lottare contro Piccolo (James Marsters, già Spike in “Buffy”) per conquistare le leggendarie sette Sfere del Drago, in una realtà che si può collocare a metà strada tra quella reale e quella descritta nel manga e nel cartone animato da cui è ispirato il film.
Nella parte di Goku troviamo uno degli astri nascenti del cinema statunitense, Justin Chatwin, ammirato in “The Invisible” e “La Guerra dei Mondi”. Sulle pagine di Best Movie, il giovane attore ha parlato del suo ruolo in “Dragonball” e della pellicola diretta da James Wong, regista della serie “X-Files” e di due episodi della saga di “Final Destination”:
Quanto è stato stimolante questo ruolo per te?
“E’ veramente eccitante far parte di un film del genere. Penso che abbiamo reso giustizia al manga originale e spero che sia una pellicola veramente piacevole e affascinante, piena di azione e grandi effetti speciali”.
Che tipo di ragazzo è Goku? Come lo interpreti?
“E’ un po’ diverso dal personaggio del manga originale, perché il nostro film prende ispirazione dal fumetto di Toriyama per raccontare una storia di formazione su un giovane che trova il suo scopo nella vita e capisce chi è realmente. E’ un viaggio alla scoperta della propria identità. Goku ha un notevole arco narrativo: passa da sfigato del liceo a salvatore del pianeta. Un momento è uno studente liceale che non riesce a integrarsi, per poi subito dopo essere impegnato in questa ricerca incredibile. Goku simboleggia una moralità positiva e onesta; combatte per il bene e la speranza, con l’obiettivo di creare un posto migliore e più tranquillo in cui vivere”.
Pensi che gli adolescenti si identificheranno con Goku, considerando che tanti liceali non riescono a sentirsi integrati?
“Credo di sì. Il liceo è un luogo strano, perché gli adolescenti arrivano da tutte le parti della città e spesso non si conoscono, ma viene detto loro di diventare amici, cosa che spesso è difficile. Per me è stata dura, quindi penso che i ragazzi si identificheranno molto con questo personaggio, come ho fatto io. Personalmente, mi sentivo escluso al liceo. Ero un isolato e pensavo ai fatti miei, non ero fico e non volevo far finta di esserlo per integrarmi con il gruppo dei ragazzi popolari. Quindi la scuola è stata un po’ dura per me: era una lotta per trovare un equilibrio tra integrarsi e allo stesso tempo rimanere la stessa persona. E’ sempre una grande sfida per gli adolescenti”.
Puoi descrivere l’aspetto del personaggio?
“Mi sono posto l’obiettivo di assicurarmi che Goku sembrasse proprio come il personaggio del fumetto, senza risultare completamente ridicolo. Lui inizia come un ragazzo qualunque, ma, con l’evolversi degli eventi, il suo aspetto cambia di pari passo con il suo carattere, per vederlo nel finale con un’incredibile capigliatura a punte. Ci sono volute ben 30 bombolette di lacca per raggiungere il risultato desiderato”.
Puoi riassumerci qual è, a tuo avviso, il fascino del film?
“Trovo che la storia sia affascinante, perché mostra il dualismo nell’umanità, il bene contro il male, gli opposti che esistono nella vita e queste forze che si scontrano. Ma in sostanza penso che sia un divertente popcorn movie con dei personaggi magnifici che tutti potranno apprezzare”.
Eri un appassionato del manga prima di questo film?
“Io conoscevo Dragonball, ma mi sono veramente interessato alla serie quando ho ottenuto la parte. Lo vedevo in televisione quando ero più giovane assieme al fratello minore di un mio amico, che era un grande appassionato. Ritengo che sia diventato veramente popolare per la generazione venuta subito dopo la mia, ma ho sempre pensato che fosse magnifico. Ovviamente, non avrei mai sognato di essere coinvolto con un film di Dragonball, ma quando ho iniziato a lavorarci ho visto ogni episodio della serie televisiva. Ora, sono praticamente ossessionato da tutto questo fenomeno”.
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