La trama di The Seven Deadly Sins di Nakaba Suzuki - Studentville
La trama di The Seven Deadly Sins di Nakaba Suzuki

La trama di The Seven Deadly Sins di Nakaba Suzuki

The Seven Deadly Sins, la trama del manga shonen fantasy di Nakaba Suzuki.

Parliamo della trama del manga The Seven Deadly Sins di Nakaba Suzuki.

The Seven Deadly Sins – Tutto comincia con The Seven Deadly Sins – Nanatsu no taizai, shonen fantasy/action scritto e disegnato da Nakaba Suzuki. La sua serializzazione comincia nel 2012 sulla rivista Weekly Shonen Magazine di Kodansha: la serie è in realtà ancora in corso d’opera, quindi la trama è nota solo fino a un certo punto, per sapere come va a finire dovremo attendere ancora un po’. In Italia The Seven Deadly Sins viene pubblicato da Star Comics dal 2014. Inoltre esiste anche un adattamento anime della A-1 Pictures: in Giappone è andato in onda fra il 2014 e il 2015.

The Seven Deadly Sins: la trama di manga e anime

La trama di The Seven Deadly Sins di Nakaba Suzuki è ambientata in una Britannia medievale e fantasy. I Seven Deadly Sins erano un gruppo di sette cavalieri dotati di grandissimi poteri al servizio del re. Ciascun cavaliere prende il nome da uno dei Sette Peccati Capitali. Un bel giorno i Seven Deadly Sins vennero accusati di aver cospirato contro la monarchia allo scopo di rovesciare il regno di Lionesse: secondo la storia ufficiale i Seven Deadly Sins vennero sconfitti dai Cavalieri Sacri.

Questo è quanto si racconta, ma le vicende all’epoca andarono ben diversamente. I Cavalieri Sacri accusarono ingiustamente i Seven Deadly Sins in modo da toglierli di mezzo e conquistare loro stessi il potere. Inoltre non è che proprio li sconfissero: semplicemente alcuni di loro sparirono dalla circolazione, altri si fecero imprigionare ben sapendo che potevano scappare in qualsiasi momento.

Il tempo passa è voci di popolo cominciano a sostenere che in realtà i leggendari guerrieri noti come Seven Deadly Sins siano ancora vivi e vegeti. Passano così dieci anni, i Cavalieri Sacri escono allo scoperto e organizzano un colpo di Stato catturando il re e diventano i nuovi tiranni del paese. Tuttavia Elizabeth, figlia del re e terza principessa del regno, decide di fuggire dal castello e parte alla ricerca dei Seven Deadly Sins, gli unici che possono aiutarla a riconquistare il regno.

Elizabeth incontra subito il capo dei Seven Deadly Sins, Meliodas, il peccato dell’ira col simbolo del drago. Diciamo che Meliodas appare leggermente diverso da come se lo era immaginato: è un ragazzino apparentemente spensierato e svagato, proprietario della taverna viaggiante Boar Hat. Insieme a Meliodas viaggia il maiale parlante Hawk. Meliodas accetta subito di aiutare Elizabeth, sembra avere un qualche interesse per la ragazza. Nel corso del viaggio i due cercano di ritrovare gli altri membri dei Seven Deadly Sins. Facciamo così la conoscenza con Diane, una dei pochi superstiti della razza dei Giganti, peccato dell’invidia con il simbolo del serpente e da sempre innamorata di Meliodas.

Abbiamo poi Ban aka Ban il Bandito, peccato dell’avarizia con il simbolo della volpe. Ha bevuto alla Fonte della Giovinezza ed è diventato immortale. E’ innamorato di Elaine, la sorella di King e guardiana della Fonte, ma purtroppo Elaine è morta a causa di quanto successo in passato. King, il peccato dell’accidia col simbolo dell’orso, noto anche come il Re delle Fate: reputa Ban la causa della morte della sorella, ma poi finirà per perdonarlo. E’ da sempre innamorato di Diane, ma lei si è scordata a causa di un incantesimo di averlo conosciuto da piccola.

L’ultimo arrivato è Gowther, un eccentrico personaggio, peccato della lussuria con il simbolo dell’ariete. Allo stato attuale delle cose, si è scoperto che alcuni membri importanti dei Cavalieri Sacri hanno un piano segreto in mente che richiede la presenza della principessa Elizabeth: per questo la rapiscono. I Seven Deadly Sins corrono in suo soccorso e nel farlo convincono anche alcuni nuovi Cavalieri Sacri che le alte gerarchie dell’ordine stanno ordendo qualcosa di malvagio. E sulla scena compare anche un certo Arthur.

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