Siamo arrivati alla cinquantanovesima edizione ma ormai è forte l’impressione che Sanremo sia solo una fredda e noiosa abitudine a cui inspiegabilmente non riusciamo a rinunciare. L’attenzione nei confronti della più famosa kermesse musicale italiana cala vistosamente anno dopo anno, i big della nostra canzone è da tempo che snobbano la competizione, priva di grandi interessi economici ma anche ormai di fascino e blasone. Sanremo è una nobile in inesorabile declino, chiamata, spesso inutilmente, ad innovarsi ogni edizione per cercare di rompere quei clichè che la gente ormai non riesce più a digerire.

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Dal punto di vista canoro il livello non sembra eccellere ma ormai la mediocrità è routinaria a Sanremo. Testi ricchi di provocazioni, volgarità, insulti contro la società e le diversità. Tra i favoriti c’è l’idolo delle teenager Marco Carta, che dopo aver trionfato ad “Amici” cerca la consacrazione sul palco dell’“Ariston”. La sua “La Forza Mia” è la canzone più giocata dagli scommettitori alla Snai e potrebbe dunque (come già successe lo scorso anno con Giò di Tonno e Lola Ponce ai danni di Anna Tatangelo) sbaragliare anche due avversari più quotati come Francesco Renga e Dolcenera, i grandi favoriti di quest’edizione. Ad aprire le danze stasera sarà proprio “Il Mio Amore Unico”, il brano della cantante salentina, che deve il suo nome a una celebre canzone di D’Andrè. Non resta che sedersi in poltrona e assistere allo “spettacolo”. Un consiglio? Tenete il telecomando a portata di mano…
Simone Gambino