Il dibattito sull’uso dei dispositivi digitali tra i banchi di scuola continua ad animare il panorama educativo italiano. Attualmente, il divieto di utilizzo dei cellulari è in vigore fino alla scuola secondaria di primo grado, ma si fa sempre più concreta la possibilità di estendere questa limitazione anche agli istituti superiori.
La ratio dietro queste misure restrittive è principalmente legata alla tutela della salute dei giovani: numerosi studi scientifici evidenziano gli effetti negativi dell’uso prolungato degli smartphone sullo sviluppo cognitivo degli adolescenti.
Come sottolineato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, la scuola ha il compito di insegnare un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali, proteggendo al contempo gli studenti dai rischi connessi al web e ai social media. Il quadro normativo attuale, sebbene definito nelle sue linee essenziali, necessita ancora di una maggiore uniformità applicativa, con protocolli chiari che possano essere adottati da tutti gli istituti scolastici del territorio nazionale.
La proposta all’Ue e il dibattito in corso
Il ministro Valditara formalizzerà il 12 maggio una richiesta di raccomandazione all’Unione Europea per vietare gli smartphone fino ai 14 anni nelle scuole. La proposta nasce dalla preoccupazione per gli effetti negativi dei dispositivi sullo sviluppo cognitivo dei ragazzi, come documentato da numerosi studi.
Mentre il dibattito sull’estensione alle superiori rimane aperto, Valditara sottolinea che l’autonomia scolastica permette già buone soluzioni, come gli armadietti che responsabilizzano gli studenti. L’Italia segue l’esempio della Francia, dove i cellulari sono già banditi alle medie, con la Commissione Europea che valuta misure simili per tutti gli Stati membri.
Le soluzioni adottate dalle scuole italiane
La gestione dei dispositivi digitali nelle scuole italiane sta assumendo forme sempre più strutturate. Secondo un recente sondaggio di Skuola.net su 2800 studenti, ben 9 su 10 alle medie hanno trovato al rientro un regolamento scritto sull’uso dei dispositivi, con relative sanzioni. Alle superiori, nonostante non direttamente interessate dalla circolare ministeriale, il 61% degli intervistati riferisce l’esistenza di regole formali, con un terzo che segnala aggiornamenti o novità.
La soluzione più diffusa risulta essere quella di permettere agli studenti di tenere con sé i dispositivi ma spenti durante l’intera giornata scolastica, opzione adottata nel 62% dei casi. Una minoranza più severa, circa il 16%, ha optato per la consegna obbligatoria dei telefoni all’ingresso, mentre il 10% delle scuole consente l’uso durante la ricreazione.
Gli armadietti rappresentano la misura che il ministro Valditara definisce “efficace e trasparente”, sottolineando come questo approccio favorisca l’auto-responsabilizzazione dei giovani. Parallelamente, emerge la necessità di una formazione adeguata del corpo docente sull’uso delle tecnologie, per guidare efficacemente gli studenti verso un utilizzo critico e consapevole degli strumenti digitali nell’ambiente scolastico.