Lo studio di Gostudent dedicato al mondo della scuola ha innescato un acceso dibattito sui social, in particolare su Facebook, dove insegnanti e genitori si sono confrontati sulla necessità di rinnovare i metodi di valutazione scolastica. Al centro della discussione è finito il tema in classe, strumento tradizionale che il 62% dei genitori considera ormai superato e non valido come metodo di verifica.
Di parere completamente opposto risultano invece i docenti, che nelle loro numerose reazioni hanno difeso con fermezza questo pilastro della didattica italiana, evidenziando una netta frattura tra visioni educative contrastanti.
I docenti alzano la voce: «Il tema è insostituibile»
Di fronte alle critiche, gli insegnanti hanno risposto con fermezza. Fabiano non lascia spazio a dubbi:
In classe, il tema si fa in classe. E io continuerò a proporli ai miei allievi, non c’è metodo migliore per insegnare a scrivere
La sua posizione riflette quella di numerosi colleghi che vedono nella composizione scritta uno strumento fondamentale per ordinare pensieri ed emozioni.
Ilaria solleva un interrogativo cruciale: “I temi aiutano a riflettere su un argomento proposto. Non vogliono che i loro figli sviluppino senso critico?”. Sara, dal canto suo, difende con passione l’insegnamento della scrittura, considerandola “ineliminabile” e mettendo in guardia dalla resa passiva all’intelligenza artificiale.
Particolarmente significativa la testimonianza di Lorenzo, che racconta i successi ottenuti con il metodo tradizionale: “Ho studenti che scrivevano in modo terribile e ora sono corretti”. Con orgoglio, respinge quella che definisce “immondizia pedagogica”, riferendosi alle mode educative che vorrebbero soppiantare pratiche consolidate come il tema in classe.
I genitori divisi: tra difensori della tradizione e sostenitori dell’innovazione
Lo scontro sul tema in classe trova i genitori su fronti opposti. Da una parte, le voci a difesa del metodo tradizionale come Romina: “Mettersi alla prova è necessario per crescere. Servono le verifiche e ancor più i temi di italiano! Ormai non sanno più scrivere”. Dall’altra, quel 62% che, secondo lo studio, considera il tema uno strumento superato.
Non mancano critiche ai genitori stessi, come sottolinea Stefania: “Quelli che chiamano i figli in orario scolastico per chiedere quale merendina vogliano?”. Antonella allarga la prospettiva: “Il vero compito di realtà è allenarsi agli stress della vita e capire che non è un perenne luna park”.
La scuola sotto esame: riflessioni costruttive per il futuro
La posizione di Giovanni offre una chiave di lettura equilibrata sul dibattito: “Il problema non è il tema: semmai alcuni tipi di tracce proposte”. Ogni strumento didattico può risultare efficace o controproducente in base all’utilizzo che ne viene fatto. La vera sfida consiste nel rinnovare gli strumenti di valutazione senza sacrificare lo sviluppo del pensiero critico.
L’allarme di alcuni docenti sulla resa passiva all’intelligenza artificiale merita attenzione: come ricorda una insegnante, “la scrittura e la lettura sono ineliminabili” nella formazione. Il monito finale di Giovanni risuona particolarmente significativo nell’era digitale: “Un libero cittadino deve essere in grado di agire col proprio pensiero anche quando viene a mancare l’energia elettrica”.