Premessa: non sono qui per discorrere di politica, per fare mera retorica, per annoiarvi con chiacchiere da salotti televisivi. Ma l’incredibile vicenda di Adro, con quella scuola statale tappezzata di simboli della Lega, induce a riflettere sul rapporto tra il mondo scolastico, la politica e i giovani. Che non devono essere ‘manipolati’ attraverso campagne propagandistiche o appunto di ‘lavaggio del cervello’, come sarebbe potuto accadere nel paesino bresciano se non fosse arrivato l’ordine di levare il “Sole delle Alpi” dal suolo e dalle pareti dell’edificio.

Tocca alla scuola fare il primo passo nei confronti dei ragazzi, aiutarli a capire, a farsi un idea di ciò che vuol dire votare a destra o a sinistra. E’ tramite la scuola, attraverso un’istruzione imparziale che i ragazzi dovrebbero apprendere le idee, i progetti, i principi che riguardano i vari partiti. Non solo la ‘storia’ della politica, che attualmente fa parte dei programmi scolastici, ma anche e soprattutto ciò che riguarda il mondo di oggi, senza però soffermarsi su tematiche lontane da loro come pensioni, sanità o edilizia, ma mettendo sotto la lente d’ingrandimento proprio le proposte sull’istruzione, l’università, il mondo del lavoro, l’uso delle droghe leggere, la sicurezza stradale. Tutti temi concreti, vicini ai ragazzi, che si sentirebbero così in grado di prendere una posizione consapevole e responsabile quando, alla maggiore età, toccherà anche a loro andare ad esprimere il proprio voto. I have a dream. Ma purtroppo è destinato a restare tale…
Simone Gambino