Lettura in Italia, 76% di lettori ma il tempo crolla: l'assalto dello smartphone

Lettura in Italia, 76% di lettori ma il tempo crolla: l'assalto dello smartphone

L'Osservatorio Aie presenta i dati 2025 sulla lettura in Italia: 33,9 milioni di lettori (76%), ma cala il tempo dedicato ai libri. Cresce la platea, diminuisce la frequenza.
Lettura in Italia, 76% di lettori ma il tempo crolla: l'assalto dello smartphone

L’Osservatorio Aie sulla lettura, a cura di Pepe Research, ha presentato i nuovi dati sulla lettura in Italia durante l’incontro “La qualità della lettura in Italia”, tenutosi nell’ambito del programma professionale di Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria organizzata dall’Associazione Italiana Editori. L’evento si è svolto alla Nuvola di Roma dal 4 all’8 dicembre 2025.

Il direttore di Aie Fabio Del Giudice ha illustrato i risultati dell’indagine, che analizza la popolazione italiana compresa tra i 15 e i 74 anni. Il perimetro di rilevazione include chi ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi, anche solo in parte, considerando non soltanto i volumi cartacei ma anche gli e-book e gli audiolibri.

I numeri 2025: 76% di lettori tra 15 e 74 anni

Nel 2025 la platea dei lettori italiani ha raggiunto 33,9 milioni di persone tra i 15 e i 74 anni, pari al 76% della popolazione di riferimento, con un incremento di 4 punti percentuali rispetto al 73% registrato l’anno precedente.

La definizione di lettore adottata dall’Osservatorio include chi ha letto almeno un libro – anche in parte – negli ultimi dodici mesi, considerando sia i volumi cartacei sia gli e-book e gli audiolibri.

La crescita interessa tutte le fasce d’età. Tra i 15 e i 17 anni, ovvero la fascia ancora prevalentemente scolarizzata, i lettori sono saliti del 5% e rappresentano oggi l’89% della popolazione. Nel segmento 18-34 anni l’aumento è del 2%, portando la quota all’82%.

La fascia 35-54 anni registra un incremento del 3%, con il 79% di lettori, mentre tra i 55 e i 74 anni la crescita è del 2%, attestandosi al 68%.

La riduzione dei tempi: frequenza settimanale in calo

Il dato più significativo riguarda la contrazione della frequenza di lettura: i lettori che aprono un libro almeno una volta a settimana sono passati dal 72% del 2022 al 61% del 2025, mentre chi legge soltanto qualche volta al mese è salito dal 26% al 38%.

Parallelamente, il tempo medio settimanale dedicato alla lettura di libri a stampa è sceso da 3 ore e 32 minuti nel 2022 a 3 ore e 7 minuti nel 2025.

L’Osservatorio Aie indica come verosimile un effetto della competizione esercitata dai dispositivi digitali: smartphone, computer e tablet, attraverso cui gli utenti si connettono in tempo reale a internet, favoriscono una fruizione caratterizzata dalla modalità del “mordi e fuggi”. A questa pressione si aggiunge la permanenza di media tradizionali come radio e tv, che continuano a mantenere livelli elevati di audience.

Il risultato è un contesto comunicativo sempre più affollato, nel quale il libro deve conquistare spazi di attenzione più ridotti rispetto al passato, pur rimanendo presente nella vita di una platea in crescita.

La distribuzione annuale: quanti titoli si leggono

Il 37% dei lettori italiani tra 15 e 74 anni legge o ascolta fino a tre libri, e-book o audiolibri l’anno, attestandosi come la quota più ampia di fruitori occasionali. Il 22% degli intervistati dichiara di leggere tra 4 e 6 titoli, mentre il 19% si colloca nella fascia intermedia tra 7 e 11 opere.

Infine, un altro 22% dei lettori raggiunge o supera la soglia dei 12 libri annui, configurandosi come lettori forti e abituali. Questi dati, che includono tutte le forme di fruizione – dal formato cartaceo a quello digitale fino all’ascolto –, restituiscono un quadro eterogeneo dell’intensità di lettura nel Paese.

Il divario di genere: lettrici all’81%, lettori al 72%

I dati dell’Osservatorio Aie confermano una differenza strutturale nella propensione alla lettura tra i due sessi. Le donne che leggono rappresentano l’81% della popolazione femminile nella fascia 15-74 anni, mentre tra gli uomini la percentuale si ferma al 72%, con un gap di quasi dieci punti percentuali che si mantiene costante nel tempo e attraversa tutte le fasce d’età analizzate.

Le posizioni degli attori: biblioteche, governance e investimenti

Renata Gorgani, vicepresidente e presidente del Gruppo Editoria di varia di Aie, ha sottolineato che la crescita dei lettori interessa tutte le fasce d’età, con un picco tra i 15 e i 17 anni: “La lettura viene sempre più percepita dai giovani come un’attività da condividere e mostrare con orgoglio, ma le si dedica meno tempo. È un tema che deve essere affrontato”.

Per Gorgani serve uno sforzo comune di attori e istituzioni per sostenere la lettura e raggiungere anche i lettori più deboli, definendola “l’ossatura della vita culturale e civile”.

Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, ha richiamato l’impegno del Governo con un investimento di 60 milioni di euro in due anni per le biblioteche pubbliche, definito “Piano Olivetti” e voluto dal ministro Giuli: “Una vera rivoluzione culturale e un supporto vitale per la diffusione della lettura, soprattutto nelle aree periferiche e nei borghi”.

Irene Manzi del Pd ha definito la lettura “un atto di cura collettiva” e richiamato l’importanza delle comunità della conoscenza che nascono in biblioteche, quartieri e scuole. Ha proposto l’istituzione di un tavolo permanente presso il Centro per il libro e la lettura e chiesto una legge organica per la filiera del libro, “capace di dare stabilità e tutele a un settore strategico”.

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