Manovra 2026, dal 2031 penalizzazioni sul riscatto della laurea breve e pensioni anticipate

Manovra 2026, dal 2031 penalizzazioni sul riscatto della laurea breve e pensioni anticipate

Il Governo introduce modifiche al sistema previdenziale a partire dal 2031: svalutazione progressiva del riscatto della laurea breve e allungamento dei tempi di attesa per la pensione.
Manovra 2026, dal 2031 penalizzazioni sul riscatto della laurea breve e pensioni anticipate

Il Governo ha depositato nuovi emendamenti alla Manovra 2026 che introducono modifiche significative al sistema previdenziale, con effetti a partire dal primo gennaio 2031. Le disposizioni riguardano due ambiti principali: da un lato, prevedono una progressiva svalutazione del riscatto della laurea breve ai fini del calcolo dell’anzianità contributiva necessaria per accedere alla pensione anticipata; dall’altro, allungano i tempi di attesa tra la maturazione dei requisiti e l’effettiva erogazione dell’assegno pensionistico.

Le misure si inseriscono in un più ampio riassetto del welfare finalizzato a garantire la sostenibilità dei conti pubblici nel lungo periodo. È importante sottolineare che la riduzione del valore del riscatto riguarda esclusivamente il corso di laurea breve, senza intaccare altre forme di riscatto contributivo.

Per comprendere l’impatto delle novità occorre ricordare che la soglia standard per l’uscita anticipata rimane fissata a 42 anni e 10 mesi di contributi, ridotta di un anno per le donne.

Il carattere progressivo delle misure rappresenta un elemento distintivo dell’intervento normativo: le penalizzazioni sul riscatto della laurea breve aumenteranno gradualmente ogni anno dal 2031 al 2035, così come si allungherà progressivamente il periodo di attesa per l’incasso della pensione. Questa gradualità consente ai lavoratori di pianificare con maggiore anticipo il proprio percorso previdenziale, tenendo conto delle nuove regole.

L’iter parlamentare e le scadenze al Senato

Il testo definitivo della legge di bilancio arriverà in aula a Palazzo Madama lunedì 22 dicembre per la discussione. La conferenza dei capigruppi ha stabilito che il voto finale, che trasformerà il provvedimento in legge, si terrà martedì 23 dicembre.

In questa fase decisiva, il Governo ha depositato un pacchetto di emendamenti sostanziali che ridisegnano le regole del welfare, con particolare attenzione ai requisiti per il pensionamento anticipato che entreranno in vigore dal 2031. Le modifiche introducono sia una progressiva svalutazione del riscatto della laurea breve ai fini dell’anzianità contributiva, sia un allungamento delle tempistiche di decorrenza per l’accesso alla pensione.

Le penalizzazioni sul riscatto della laurea breve dal 2031

A partire dal primo gennaio 2031, il riscatto del corso di laurea breve subirà una progressiva svalutazione nel calcolo dell’anzianità contributiva utile per accedere alla pensione anticipata. Gli anni riscattati non conteranno più a valore pieno nel raggiungimento della soglia standard di 42 anni e 10 mesi di contributi, ridotta a 41 anni e 10 mesi per le donne.

La riforma introduce una scala di penalizzazioni che si inasprisce nel quinquennio:

  • Nel 2031 saranno esclusi 6 mesi di riscatto dal conteggio
  • Nel 2032 la riduzione toccherà i 12 mesi
  • Nel 2033 si arriverà a 18 mesi non riconosciuti
  • Nel 2034 e nel 2035 la penalizzazione raggiungerà rispettivamente 24 e 30 mesi complessivi

È importante sottolineare che questa misura restrittiva riguarda esclusivamente il corso di laurea triennale: le altre tipologie di riscatto contributivo restano inalterate e mantengono il loro valore pieno ai fini pensionistici. La modifica mira a contenere l’impatto previdenziale del riscatto agevolato, preservando al contempo gli altri strumenti di valorizzazione della contribuzione.

La decorrenza del trattamento: finestre mobili 2031-2035

Le modifiche alla Manovra 2026 intervengono anche sul periodo di attesa tra la maturazione dei requisiti per la pensione anticipata e l’effettivo incasso dell’assegno, introducendo un meccanismo a scaglioni progressivo.

Chi raggiungerà i diritti nel 2031 dovrà attendere tre mesi prima di percepire il trattamento. L’attesa si allungherà a quattro mesi per chi matura i requisiti nel 2032 e nel 2033, proseguirà a cinque mesi nel 2034 e raggiungerà i sei mesi nel 2035.

Questo posticipo crescente dell’accesso alla prestazione è stato studiato per garantire la sostenibilità dei conti pubblici nel lungo termine, distribuendo l’impatto finanziario su più anni.

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