Cambia l’esame di Maturità 2026: orale confermato, meno materie al colloquio e più spazio a PCTO ed Educazione civica

Cambia l’esame di Maturità 2026: orale confermato, meno materie al colloquio e più spazio a PCTO ed Educazione civica

La riforma della maturità 2026 introduce un cambio di paradigma significativo nell'esame di Stato, rendendo obbligatorio il colloquio orale.
Cambia l’esame di Maturità 2026: orale confermato, meno materie al colloquio e più spazio a PCTO ed Educazione civica

La riforma della maturità 2026 introduce un cambio di paradigma significativo nell’esame di Stato, rendendo obbligatorio il colloquio orale e ridefinendo completamente gli obiettivi valutativi. Il nuovo assetto punta a potenziare la funzione formativa, culturale e orientativa dell’esame, mettendo al centro lo sviluppo integrale degli studenti attraverso la valutazione delle competenze trasversali come autonomia, consapevolezza e capacità argomentative, superando la tradizionale verifica delle sole conoscenze disciplinari.

Le innovazioni nel colloquio orale

Il colloquio orale subisce una riorganizzazione sostanziale con la riduzione a quattro discipline, selezionate annualmente dal Ministero dell’Istruzione e del Merito presumibilmente a gennaio. Queste materie rappresenteranno le competenze fondamentali e caratterizzanti di ciascun percorso di studio.

La composizione delle commissioni viene modificata con due commissari esterni e due interni per ogni classe abbinata, sostituendo il precedente schema di tre esterni e tre interni, mantenendo il presidente esterno.

Scompare definitivamente lo spunto iniziale selezionato dalla commissione per avviare il colloquio. La commissione potrà assegnare fino a tre punti bonus esclusivamente agli studenti che raggiungeranno almeno 97 punti complessivi, permettendo di arrivare al voto massimo di 100.

Il rafforzamento dei percorsi scuola-lavoro e dell’educazione civica

La riforma introduce significative modifiche terminologiche e sostanziali per i PCTO, che diventano “Percorsi di formazione scuola-lavoro”. Questa nuova denominazione riflette l’intento di consolidare il legame tra formazione scolastica e mondo professionale, conferendo ai percorsi un ruolo centrale nella valutazione finale durante il colloquio orale.

Parallelamente, l’Educazione alla Costituzione, alla Cittadinanza e all’Ambiente acquisisce maggiore rilevanza, diventando elemento fondamentale che influisce direttamente sul voto finale del colloquio. Questa scelta testimonia la volontà di valutare non soltanto le competenze disciplinari, ma anche la formazione civica e la consapevolezza ambientale degli studenti, contribuendo a delineare un profilo più completo del maturando.

Impatti e prospettive per le istituzioni scolastiche

La riforma della maturità 2026 comporta significativi cambiamenti organizzativi per le scuole, che dovranno adattare le proprie strategie didattiche alla nuova struttura dell’esame. Il Ministero prevede di utilizzare i risparmi derivanti dalla riduzione delle commissioni per incrementare i compensi dei docenti impegnati negli esami e potenziare la formazione del personale scolastico, estendendo inoltre le coperture assicurative ai precari.

Per gli studenti, questa riforma promuove una preparazione più completa e orientata alle competenze trasversali, incoraggiando un approccio formativo che valorizzi non solo le conoscenze disciplinari ma anche lo sviluppo personale e professionale.

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