Giornata mondiale degli insegnanti, Valditara esprime gratitudine ma l’Unicef avverte: “Non basta, servono investimenti”

Giornata mondiale degli insegnanti, Valditara esprime gratitudine ma l’Unicef avverte: “Non basta, servono investimenti”

La Giornata mondiale degli insegnanti celebra il ruolo fondamentale dei docenti italiani, richiamando l'attenzione sugli investimenti educativi necessari.
Giornata mondiale degli insegnanti, Valditara esprime gratitudine ma l’Unicef avverte: “Non basta, servono investimenti”

La Giornata mondiale degli insegnanti, istituita dall’UNESCO nel 1996 e quest’anno incentrata sul tema “Riformulare l’insegnamento come professione collaborativa“, ha rappresentato l’occasione per il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara di celebrare il ruolo fondamentale dei docenti italiani.

“Incontro tutti i giorni docenti straordinari – ha dichiarato il titolare del dicastero – pieni di passione, ricchi di competenze, consapevoli dell’alta dignità del loro lavoro”. Il ministro ha sottolineato come la scuola italiana rappresenti un patrimonio di valore inestimabile, esprimendo “un grande grazie per ciò che fanno ogni giorno, per dare un futuro ai nostri giovani”.

L’UNICEF e la critica agli investimenti educativi

L’UNICEF presenta una visione critica della situazione educativa globale, sottolineando come la gratitudine verso gli insegnanti debba tradursi in investimenti concreti. Secondo l’organizzazione internazionale, nel 2024 soltanto il 31% dei Paesi disponeva di sistemi efficaci di sviluppo professionale per i docenti, un dato che si colloca ben al di sotto dell’obiettivo del 64%.

Le statistiche evidenziano una preoccupante stagnazione: il numero di bambini e giovani che non frequentano la scuola si aggira intorno ai 265 milioni da un decennio, raggiungendo i 272 milioni nel 2023. La situazione rischia di peggiorare ulteriormente con la prevista diminuzione degli Aiuti Pubblici allo Sviluppo destinati all’istruzione, che subiranno un taglio di 3,2 miliardi di dollari, registrando un calo del 24% rispetto al 2023.

Nicola Graziano, presidente UNICEF Italia, ribadisce l’urgenza di investimenti nel settore educativo: “Nessun bambino dovrebbe essere privato del diritto a imparare e a costruirsi un futuro“.

Il focus su crisi educative nei contesti di conflitto

La situazione dell’istruzione nelle aree di conflitto rappresenta una delle sfide più drammatiche del panorama educativo mondiale. A Gaza, secondo i dati UNICEF di luglio 2024, 1.466.000 bambini affrontano gravi difficoltà nell’accesso all’istruzione, mentre a giugno dello stesso anno risultavano danneggiati 588 edifici scolastici, di cui 538 nella Striscia di Gaza (95,4%) e 50 in Cisgiordania.

Il Sudan presenta un quadro altrettanto allarmante: più di 17 milioni dei 19 milioni di bambini in età scolare rimangono esclusi dal sistema educativo. Ad Haiti, l’escalation della violenza delle bande e i disordini civili hanno lasciato oltre 1,4 milioni di bambini con urgente bisogno di sostegno educativo.

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