Dramma a scuola, alunna muore dopo la bocciatura: “Un sistema tossico che va ripensato”

Dramma a scuola, alunna muore dopo la bocciatura: “Un sistema tossico che va ripensato”

Il 29 agosto 2025, una studentessa di diciassette anni è morta a Latina dopo essere precipitata dal balcone, suscitando interrogativi sul sistema scolastico.
Dramma a scuola, alunna muore dopo la bocciatura: “Un sistema tossico che va ripensato”

Il 29 agosto 2025, una studentessa di diciassette anni è morta a Latina dopo essere precipitata dal balcone della sua abitazione al quinto piano. La giovane era stata bocciata all’esame di riparazione per il secondo anno consecutivo, circostanza che ha immediatamente sollevato interrogativi sul possibile collegamento tra l’insuccesso scolastico e il gesto estremo.

L’episodio ha riacceso il dibattito sul disagio giovanile e sulle pressioni del sistema educativo italiano, considerato da molti eccessivamente competitivo e opprimente, alimentando nuove riflessioni sulla necessità di ripensare l’approccio valutativo nelle scuole.

Le reazioni del sistema scolastico

“Questa notizia ha suscitato forte dolore tra di noi”, dichiara Bianca Piergentili, coordinatrice regionale della Rete degli Studenti Medi, commentando il tragico episodio. La rappresentanza studentesca esprime però anche “una forte rabbia nei confronti di un Ministro dell’Istruzione che continua ad ignorare le necessità delle studentesse e degli studenti“.

La denuncia si concentra su un sistema definito “tossico”, accusato di privilegiare la competizione rispetto alla formazione costruttiva. “Sono anni che denunciamo un sistema scolastico tossico che insegna competizione invece di darci gli strumenti per costruirci un futuro”, prosegue Piergentili, sottolineando l’urgenza di un cambiamento strutturale nell’approccio educativo italiano.

Il dibattito sulla valutazione e il merito

Il Ministro dell’Istruzione Valditara ha ribadito in più occasioni la sua posizione sulla necessità della valutazione scolastica, sostenendo che gli studenti devono confrontarsi fin dalla scuola con il merito e i giudizi. Secondo il Ministro, questo rappresenta il compito fondamentale dell’istituzione scolastica nella preparazione dei giovani alla vita adulta.

“La via più comoda, che nega la valutazione, che rifugge dalla competizione, che rifiuta il merito”, ha dichiarato Valditara, “è quella del vietato vietare, del 6 e del 18 politico, del rifiuto del merito e della irresponsabilità dilagante”. Il riferimento è al sistema educativo degli anni passati, caratterizzato da una maggiore permissività nei confronti degli studenti.

La posizione ministeriale enfatizza come un approccio che evita la competizione e la responsabilità individuale non prepari adeguatamente i giovani ad affrontare le sfide future. Questo dibattito si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sul ruolo della scuola nella formazione del carattere e delle competenze necessarie per il successo professionale e personale.

Il fenomeno del disagio giovanile e le proteste

La crescente insofferenza degli studenti verso il sistema di valutazione scolastico emerge chiaramente attraverso episodi emblematici registrati di recente. Durante gli Esami di Stato 2025, cinque studenti su 500mila hanno scelto di fare scena muta all’orale della Maturità come forma di protesta contro un sistema educativo percepito come eccessivamente basato sui voti. Nonostante si tratti dello 0,001% del totale dei candidati, questi gesti hanno catalizzato l’attenzione mediatica e il dibattito pubblico.

Queste manifestazioni di dissenso riflettono un malessere più profondo che attraversa la popolazione studentesca italiana. Gli adolescenti mostrano difficoltà crescenti nel gestire frustrazioni e fallimenti, sviluppando un rapporto problematico con la valutazione delle proprie performance accademiche.

Il caso tragico di Latina si inserisce in questo contesto preoccupante, evidenziando come la pressione scolastica possa trasformarsi in un fattore di rischio per il benessere psicologico dei giovani, specialmente quando combinata con altre fragilità personali.

Le piste investigative e gli aspetti irrisolti

Secondo quanto riportato da Rai News, la diciassettenne è deceduta nella notte tra il 29 e il 30 agosto, mentre la caduta dal balcone è avvenuta nel pomeriggio del 29 agosto. Gli agenti di polizia stanno conducendo le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto, concentrandosi principalmente sull’ipotesi del gesto volontario.

Al momento, gli inquirenti non hanno ancora stabilito un collegamento diretto e definitivo tra la bocciatura all’esame di riparazione e la decisione della ragazza. Questa rimane una delle piste principali su cui si stanno concentrando le investigazioni, ma è necessario attendere ulteriori approfondimenti per chiarire tutti gli aspetti che hanno portato a questo tragico epilogo.

L’episodio solleva interrogativi più ampi sul sistema educativo italiano e sulle sue potenziali ripercussioni psicologiche sui giovani studenti.

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