L’82ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha ospitato la cerimonia di premiazione del concorso nazionale “Da uno sguardo: film di studentesse e studenti sulla violenza contro le donne”, giunto alla sua seconda edizione. L’iniziativa rappresenta una collaborazione strategica tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità e il Ministero della Cultura, unendo il prestigio del festival cinematografico veneziano con l’impegno educativo istituzionale.
Il concorso si configura come risposta concreta a una tematica di drammatica attualità, trasformando il linguaggio cinematografico in strumento di sensibilizzazione.
L’intervento del ministero
Il ministro Giuseppe Valditara ha sottolineato come l’obiettivo principale sia “combattere e sradicare la violenza contro le donne, in ogni sua forma”, definendo questa una “grande sfida di civiltà”. Durante la cerimonia, ha evidenziato il ruolo centrale della scuola nella promozione di una rivoluzione culturale che parta dalle aule.
Tra le misure concrete adottate, spicca il protocollo interministeriale del 2023 che ha dato vita al concorso, mentre la collaborazione con INDIRE e l’Ordine degli Psicologi garantisce la formazione specifica dei docenti.
Particolarmente significative sono le partnership con la Fondazione Giulia Cecchettin e la Fondazione OTB, che amplificano l’impatto educativo dell’iniziativa attraverso testimonianze dirette e progetti mirati.
Il concorso e la partecipazione scolastica
Il concorso nazionale rappresenta un innovativo strumento educativo che sfrutta il potere comunicativo del cinema per affrontare tematiche sociali complesse. Attraverso la realizzazione di cortometraggi, studentesse e studenti trasformano la loro creatività in un mezzo di sensibilizzazione collettiva, utilizzando immagini e narrazioni per esprimere la propria visione sulla violenza di genere.
I dati sulla partecipazione testimoniano un crescente interesse delle istituzioni scolastiche: il numero di scuole aderenti è quasi raddoppiato, passando da 136 a 240 nella seconda edizione. Questo incremento riflette la straordinaria sensibilità dei giovani verso il tema e l’efficacia del cinema come linguaggio educativo.
Parallelamente, l’introduzione dell’educazione alle relazioni e al rispetto per la donna nei percorsi di educazione civica ha registrato un’adesione del 95% delle scuole secondarie superiori, con il 90% che ha integrato questi contenuti nelle lezioni curricolari, dimostrando l’impegno concreto del sistema educativo nella prevenzione della violenza di genere.
Le prospettive per l’educazione civica
L’iniziativa sta generando risultati concreti nel tessuto scolastico italiano. I dati raccolti dal ministero mostrano che quasi il 70% dei docenti ha riscontrato un’evoluzione positiva nei comportamenti degli studenti e un maggiore rispetto verso le compagne di classe.
Il peer tutoring rappresenta una delle innovazioni più significative introdotte attraverso il protocollo con INDIRE e l’Ordine degli Psicologi. Questo approccio trasforma gli studenti in protagonisti attivi del confronto tra pari, creando un meccanismo di sensibilizzazione orizzontale che risulta particolarmente efficace nella fascia adolescenziale.
I nuovi programmi scolastici per elementari e medie integreranno stabilmente l’educazione all’empatia e alla valorizzazione delle differenze. La riforma della disciplina sulla condotta assume una prospettiva educativa: anziché limitarsi a punire, promuove la crescita attraverso “più scuola” e attività obbligatorie di cittadinanza solidale, spingendo lo studente a riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni.