Molestie scuola a Cosenza, concluse le indagini - Studentville

Molestie scuola a Cosenza, concluse le indagini

La Procura della Repubblica di Cosenza ha concluso le indagini preliminari sulle molestie avvenute in un istituto d'istruzione superiore di Castrolibero.
Molestie scuola a Cosenza, concluse le indagini

I fatti risalgono a episodi accaduti tra il 2016 e il 2018 con l’inizio delle indagini datato febbraio 2022, ma la Procura della Repubblica di Cosenza ha concluso le indagini preliminari solo adesso, emettendo il relativo avviso. Il presunto reato contestato comprendeva violenza sessuale, tentata violenza sessuale, molestie sessuali e tentata estorsione. Le vittime erano studentesse dell’istituto d’istruzione superiore “Valentini-Majorana” di Castrolibero (Cosenza). Molestie che sarebbero state messe in atto da un professore dello stesso istituto. Cosa hanno deciso gli inquirenti?

Molestie scuola a Cosenza, concluse le indagini

Indagata nel corso di questo procedimento è stata anche un’ex dirigente dell’istituto che oggi è pensione. La donna era stata accusata di omissione di atti d’ufficio in quanto, pur essendo al corrente di quanto stesse accadendo, avrebbe omesso di denunciare i fatti.

Ma come si era giunti all’inizio delle indagini? Queste erano state avviate a seguito della presentazione di una denuncia da parte di 4 studentesse che, all’epoca dei fatti, erano tutte minorenni. Una di queste, in particolare, sarebbe stata minacciata dal professore di non raggiungere la sufficienza nella sua materia nel caso in cui non si fosse scattata una foto del seno (con il cellulare del professore, che lo stesso le avrebbe passato con la telecamera in funzione). Nei confronti di tutte, infine, il docente avrebbe messo in atto le medesime molestie. Le avrebbe palpeggiate, sfiorate ed umiliate.

Le proteste della scuola

Alla notizia delle molestie, gli studenti del liceo di Castrolibero avevano aderito ad una lunga serie di proteste che erano durate per diversi giorni con tanto di occupazione dell’istituto. Ciò aveva indotto il Ministero dell’Istruzione a scegliere di indagare su quanto accaduto disponendo un’ispezione a riguardo. Oltre che contro il professore colpevole delle molestie, le proteste erano dirette anche contro la preside di allora, accusata come già accennato di non essere intervenuta a sostegno delle vittime e di aver messo a tacere la vicenda non adottando provvedimenti disciplinari nei confronti del docente.

Ad intervenire in merito, lo scorso luglio, era stata anche la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, la quale aveva presentato un’interpellanza insieme a Cecilia D’Elia, responsabile nazionale della Conferenza delle donne Pd, per chiedere un opportuno approfondimento sul rientro in servizio della dirigente dell’istituto, che oltre per il caso delle molestie era finita al centro delle cronache nazionali anche per “un feroce caso di bullismo” come riportato sul sito Quicosenza.it. L’occupazione degli studenti era cessata solo a seguito del sollevamento dall’incarico dell’allora dirigente scolastica con la nomina di un dirigente reggente.

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