Non più numero chiuso e test di ingresso a medicina: la riforma annunciata dalla ministra Bernini

Medicina: stop a numero chiuso e test di ingresso, le opposizioni critiche

Medicina: stop a numero chiuso e test di ingresso, le opposizioni critiche

Attraverso una lettera inviata al quotidiano Il Messaggero, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha ribadito il cambio di rotta decisivo per l’accesso alla facoltà di Medicina. Il governo intende eliminare il numero chiuso e abolire i test d’ingresso già dal prossimo anno accademico.

Gli atenei, secondo la ministra, non presenteranno più l'”insopportabile dicitura numero chiuso”, ma apriranno le porte a chi desidera formarsi come medico, garantendo un sistema più equo e meritocratico basato sulle vocazioni. Ma le opposizioni parlano di “pasticcio inattuabile”.

I dettagli della riforma e i passaggi attuativi

La riforma sarà approvata definitivamente alla Camera questa settimana, diventando immediatamente legge. La ministra Bernini ha già attivato un tavolo ministeriale con esperti accademici di rilievo per definire i dettagli tecnici dell’attuazione.

Il governo assicura tempi strettissimi per l’emanazione del decreto legislativo e degli altri provvedimenti normativi necessari, sottolineando la determinazione nell’implementare questo cambiamento radicale.

Le reazioni politiche

L’annuncio della ministra Bernini ha immediatamente suscitato critiche dall’opposizione. Il Partito Democratico ha definito le dichiarazioni “sorprendenti e molto lontane dal vero”, sostenendo che “il numero chiuso resta e siamo in alto mare sull’attuazione della riforma”.

Secondo i dem, si tratta di “un pasticcio inattuabile a breve” che prevede “un semestre comune accessibile a tutti in modalità telematica” ma lascia una “delega in bianco al governo” sulle modalità di selezione. I rappresentanti dell’opposizione hanno inoltre espresso preoccupazione riguardo la garanzia della qualità dell’offerta formativa e la mancanza di investimenti, definendo il provvedimento “l’ennesimo regalo alle università telematiche private”.

Implicazioni per il futuro degli studi in medicina

La riforma solleva interrogativi sulla sostenibilità del sistema formativo universitario. Le università dovranno riorganizzarsi per accogliere più studenti mantenendo standard qualitativi elevati.

Resta aperta la questione delle specializzazioni e della carenza di medici in settori critici come medicina d’urgenza e anestesia, problematiche non affrontate dalla riforma.

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti