Il Senato ha avviato l’esame di un disegno di legge che promette di rivoluzionare l’approccio ai disturbi specifici dell’apprendimento in Italia. L’iniziativa, presentata dalla senatrice Anna Rossamando del Partito Democratico, è ora all’attenzione della VII commissione e punta a estendere significativamente le tutele esistenti per le persone con DSA.
Il provvedimento, articolato in nove articoli, supera i confini tradizionali dell’ambito scolastico per abbracciare l’intero percorso di vita delle persone con disturbi dell’apprendimento. Dalle aule universitarie agli uffici, dai concorsi pubblici alle selezioni lavorative private, la proposta mira a costruire una rete di protezioni che accompagni gli individui con DSA in ogni fase della loro crescita personale e professionale.
La definizione e l’ambito
Il provvedimento legislativo individua con precisione quattro principali tipologie di disturbi specifici dell’apprendimento. La dislessia viene definita come difficoltà nella decodifica e lettura dei segni linguistici, mentre la disgrafia riguarda le problematiche nella realizzazione grafica della scrittura. La disortografia concerne invece gli errori nei processi linguistici di trascrizione e la discalculia si caratterizza per le difficoltà nei meccanismi automatici del calcolo.
Il testo normativo chiarisce che questi disturbi possono manifestarsi sia singolarmente che in combinazione tra loro, creando quadri clinici complessi. Un aspetto innovativo del disegno di legge risiede nel riconoscimento esplicito dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche, garantendo che le definizioni possano adattarsi ai progressi della ricerca medica e psicologica in questo campo specifico.
Gli obiettivi normativi
Il disegno di legge delinea una visione ambiziosa per l’inclusione delle persone con DSA. L’obiettivo principale mira a garantire pieno accesso all’istruzione e al mondo del lavoro, eliminando le barriere che spesso ostacolano il percorso formativo e professionale.
La proposta prevede misure concrete per assicurare pari opportunità nei contesti scolastici e lavorativi, con particolare attenzione alla selezione del personale attraverso modalità compatibili con le esigenze dei candidati. Il provvedimento punta inoltre a ridurre discriminazioni e disagi emotivi, promuovendo diagnosi precoci e interventi riabilitativi personalizzati che rispondano alle specifiche necessità individuali.
Fondamentale risulta la collaborazione strutturata tra scuola, famiglia e servizi sanitari per creare una rete di supporto efficace e duratura.
Le misure didattiche e valutative
Il disegno di legge prevede un’ampia gamma di strumenti compensativi e dispensativi per garantire agli studenti con DSA pari opportunità nel percorso educativo. Le metodologie personalizzate includono tecnologie informatiche avanzate e verifiche coerenti con il profilo funzionale di ciascuno studente.
L’applicazione di queste misure si estende oltre il contesto scolastico tradizionale, coinvolgendo test di ingresso universitari, esami di laurea, dottorati, master e specializzazioni. Particolare rilevanza assume l’inclusione nei concorsi pubblici e nelle prove di accesso alle professioni, settori spesso caratterizzati da procedure rigide.
L’inadempienza da parte degli enti organizzatori comporta conseguenze severe: la nullità completa della selezione rappresenta una garanzia significativa per tutelare i diritti dei candidati con DSA.
Il sostegno ai familiari
Il disegno di legge introduce una misura innovativa per i familiari di primo grado di studenti con DSA: il diritto a orari di lavoro flessibili. Questa disposizione riconosce l’importanza del supporto familiare nelle attività scolastiche domiciliari, permettendo ai genitori di adattare i propri impegni lavorativi alle esigenze educative specifiche dei figli.
La norma rappresenta un riconoscimento concreto del carico aggiuntivo che le famiglie affrontano quotidianamente, offrendo strumenti pratici per conciliare vita lavorativa e responsabilità genitoriali in un contesto di supporto all’apprendimento.