Passaporti per neonati: all’estero con i bambini, documenti necessari e procedure da seguire - Studentville

Passaporti per neonati: all’estero con i bambini, documenti necessari e procedure da seguire

Quali documenti servono per viaggiare con i bambini all’estero? Quanto costa il passaporto per un neonato? Quando occorre farlo?

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Breve guida per orientarsi in un settore tutto particolare: costi alti per permettere ai genitori di andare in vacanza con i più piccoli e validità (forse) eccessiva. L’iter, andrebbe rivisto?

Partire con i bambini piccoli può essere uno stress ed i genitori devono essere allenati ad organizzarsi al meglio ma, alla fine, armandosi di pazienza e volendo sempre viaggiare tutti insieme, l’esperienza può non essere così traumatica.

Attenzione però, perché oggi anche i piccolissimi devono essere in regola con i documenti di viaggio. I passaporti e le carte di identità, nello specifico, hanno una validità triennale se i propri figli hanno da 0 a tre anni e quinquennale, dal terzo anno di età fino ai 18 anni.

Nonostante questa soluzione sia stata pensata proprio in virtù del fatto che i giovanissimi cambiano fisionomia in continuazione e la fotografia necessità quindi di essere aggiornata, di sicuro nel primo caso probabilmente sarebbe necessaria una revisione.

Se nel corso della vita un ragazzo cresce e tende a modificare il proprio aspetto, immaginate quanto questo processo sia veloce da quando nasce fino ai 36 mesi! Chiunque abbia un figlio sa di cosa parliamo.

Questo senza dimenticare il costo piuttosto elevato per il rilascio dello stesso passaporto che prevede un contributo amministrativo di 73,50 euro sotto forma di contrassegno telematico e la ricevuta di pagamento di 42,50 euro per quello ordinario. Come avviene per gli adulti, per gli spostamenti diretti verso gli Stati Uniti, dal 2004, anche i minori devono presentare i modelli più recenti a lettura ottica o il visto di ingresso.

Quali documenti servono per viaggiare con i bambini all’estero

Il documento richiesto è il passaporto, mentre se ci si sposta verso i Paesi UE, basta la carta di identità valida per l’espatrio. Un provvedimento valido dal 26-06-2012. E’ fondamentale che siano accompagnati almeno da un genitore o da chi ne fa le veci e in quest’ultimo caso che sia presente una dichiarazione apposita della questura o del commissariato.

Quali documenti servono per viaggiare con il bambino in Italia

In questo caso, anche per il neonato, basta la semplice Carta di Identità che sostituisce il precedente tesserino per l’espatrio dei minori. Si richiede nel comune di residenza alla presenza del minore e di almeno un genitore, oltre che di un’altra persona maggiorenne con il ruolo di testimone per l’identità del giovane. In alternativa, si può presentare un ulteriore documento di identità del minore con fotografia.
 
Cosa fare per richiedere la carta di identità

Entrambi i genitori, anche nel caso in cui siano separati o divorziati, devono presentare tre foto tessere recenti a colori con viso scoperto del figlio per il quale desiderano ricevere il documento. E’ richiesto lo sfondo bianco. Se questa deve avere valore pure all’estero, serve che anche il genitore eventualmente non presente, dia consenso all’espatrio.

Come fare per richiedere il passaporto ordinario

Il rilascio avviene per conto della Questura o del Comune di appartenenza. Servono due fototessere, una marca da bollo, due versamenti postali. Oltre al documento di riconoscimento devono dare il consenso entrambi i genitori. Deve essere sempre presente l’interessato e questo per un semplice motivo: l’Ufficiale di turno deve verificare che la foto sia fedele alla sua fisionomia. I giovani fino a 14 anni non possono partire da soli, ma devono essere accompagnati dai genitori o devono essere in possesso di una loro dichiarazione dove viene spiegato il motivo dell’assenza. In questo caso, deve essere apposta anche una marca da bollo.

Un iter, insomma, che non differisce troppo da quello degli adulti (tra bufale e verità di aggiornamento) e che lascia serpeggiare un dubbio: non è forse troppo lungo un arco di tempo di tre anni di validità, per un certificato di riconoscimento di una persona che dopo la nascita è destinata a modificare i propri lineamenti mese dopo mese?

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