L’anno scolastico 2025-2026 ha introdotto una svolta significativa nel panorama educativo italiano: per la prima volta, tutti gli studenti di ogni ordine e grado non possono utilizzare smartphone durante le ore di lezione. La misura, fortemente voluta dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, rappresenta un tentativo di migliorare la concentrazione e l’apprendimento in aula.
Le scuole hanno autonomia nella scelta delle sanzioni per i trasgressori, che spaziano da una semplice nota disciplinare fino alla sospensione dalle attività didattiche.
La petizione digitale
L’iniziativa online, lanciata su Change.org pochi giorni dopo l’entrata in vigore del divieto, mira a raccogliere consensi per l’abrogazione della misura fortemente voluta dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. La petizione ha già ottenuto decine di adesioni da parte di chi considera la normativa “non solo inefficace, ma capace di aumentare l’ansia tra gli studenti”.
I promotori dell’appello sostengono che il vero obiettivo non sia semplicemente protestare, ma sensibilizzare sull’effettiva efficacia dello stop ai dispositivi mobili. Secondo la loro visione, nell’era digitale l’approccio corretto non dovrebbe essere la privazione totale, bensì l’insegnamento di un utilizzo consapevole e responsabile della tecnologia, integrando i dispositivi nel processo educativo anziché demonizzarli.
Le reazioni degli studenti
L’introduzione del divieto degli smartphone nelle aule scolastiche ha generato reazioni sorprendentemente positive tra gli studenti italiani. Secondo il sondaggio condotto da Skuola.net, solo 1 studente su 5 si dichiara totalmente contrario alla nuova misura, evidenziando un consenso maggiore del previsto.
Molti allievi riconoscono che l’assenza dei dispositivi favorisce le interazioni sociali tradizionali, permettendo un ritorno a relazioni più dirette e meno mediate dalla tecnologia digitale. Tuttavia, non mancano gli studenti che hanno sviluppato stratagemmi per aggirare il divieto, dimostrando la difficoltà di separarsi dai loro device preferiti.
Il supporto pedagogico e scientifico
Il ministro Giuseppe Valditara ha difeso con fermezza la decisione di vietare gli smartphone nelle aule scolastiche, basandosi su evidenze scientifiche consolidate. “Tutti gli studi stanno dimostrando che l’abuso del cellulare ha un impatto negativo su memoria, fantasia, capacità di concentrazione ed anche sugli apprendimenti”, ha dichiarato il ministro, sottolineando come cinque ore di disintossicazione digitale possano rappresentare un beneficio concreto per gli studenti.
Le ricerche in ambito educativo confermano questa posizione, evidenziando come l’uso eccessivo dei dispositivi mobili interferisca con i processi cognitivi fondamentali per l’apprendimento. Tuttavia, i promotori della petizione digitale non chiedono un ritorno all’uso indiscriminato della tecnologia, ma propongono un approccio alternativo: l’educazione a un utilizzo consapevole e responsabile dei dispositivi digitali, integrando la tecnologia nel percorso formativo anziché escluderla completamente.