La decisione di Laura, docente di ruolo in una scuola media di Palermo, di affrontare la questione palestinese in classe nasce dall’esigenza di fornire agli studenti strumenti per comprendere la complessità del mondo contemporaneo. All’indomani del 7 ottobre 2023, quando i miliziani di Hamas scatenarono l’attacco che provocò la feroce reazione israeliana, l’insegnante organizzò una lezione per spiegare gli eventi mediorientali.
Tuttavia, il clima di tensione nelle scuole italiane rende qualsiasi discussione su Gaza un terreno scivoloso, dove il rischio di accusare i docenti di politicizzazione è sempre presente.
Le reazioni immediate nella comunità educativa
Le prime conseguenze della lezione su Gaza non si sono fatte attendere. Già dall’indomani del 7 ottobre 2023, quando Laura decise di spiegare ai suoi studenti gli eventi in corso in Medio Oriente, alcuni genitori si sono recati dalla preside per esprimere il loro dissenso. La docente è stata etichettata come ‘sinistroide’, un termine che rivela la polarizzazione del dibattito anche all’interno della comunità scolastica.
Questo episodio ha evidenziato quanto sia difficile affrontare temi controversi in ambiente didattico senza incorrere in accuse di politicizzazione.
L’esperienza in aula e la partecipazione civile
La docente palermitana adatta il suo approccio didattico all’età degli studenti: con i ragazzi più grandi affronta concetti di cittadinanza e terrorismo, mentre con i più piccoli si concentra su parole come diritto, stimolando il dialogo collettivo.
Durante lo sciopero del 22 settembre per Gaza, Laura ha partecipato al corteo di Palermo, riconoscendo colleghi e studenti con i loro genitori. Al ritorno in classe ha spiegato ai ragazzi la sua assenza, notando quanto fossero colpiti e bisognosi di confronto su questi temi.
Il dibattito istituzionale nazionale
Il sindacato Usb Scuola ha promosso una mozione per spingere le istituzioni scolastiche italiane a prendere posizione sulla questione Gaza-Israele. L’iniziativa chiede ai collegi docenti di dichiarare inaccettabile “la distruzione di Gaza e la morte di migliaia di palestinesi”.
Tuttavia, secondo Luigi Del Prete, responsabile scuola dell’Usb, esistono “forti resistenze da parte dei direttori scolastici” nell’affrontare la discussione. Quando alcuni istituti hanno approvato mozioni simili, come nel caso di Biella, i dirigenti sono stati attaccati pubblicamente. Il tentativo della docente palermitana di portare la mozione nella sua scuola si è scontrato con rinvii e silenzi istituzionali, evidenziando un problema sistemico nell’affrontare temi controversi.