Frodi nelle borse di studio universitarie: tutto sui casi rilevati dalla Guardia di Finanza

Frodi nelle borse di studio universitarie: tutto sui casi rilevati dalla Guardia di Finanza

Tra gennaio 2024 e agosto 2025, la Guardia di Finanza ha condotto un'operazione capillare per contrastare le frodi nel sistema delle borse di studio.
Frodi nelle borse di studio universitarie: tutto sui casi rilevati dalla Guardia di Finanza

Tra gennaio 2024 e agosto 2025, la Guardia di Finanza ha condotto un’operazione capillare in collaborazione con il Ministero dell’Università per contrastare le frodi nel sistema delle borse di studio. L’indagine ha portato a 967 interventi su tutto il territorio nazionale, con verifiche su fondi per complessivi 5,2 milioni di euro.

I risultati dell’operazione sono stati significativi: 1,17 milioni di euro sono stati recuperati da fondi già erogati illegittimamente, mentre 878 mila euro sono stati bloccati prima dell’assegnazione impropria. Complessivamente, quasi 2 milioni di euro sono stati sottratti ai “furbetti” e rimessi a disposizione degli studenti aventi diritto.

Le irregolarità più frequenti riguardano il mancato rispetto dei requisiti di reddito dichiarati nelle domande di borsa di studio. Nei casi più gravi sono emersi veri e propri sistemi organizzati di frode, caratterizzati dalla produzione e utilizzo di documenti falsi o manipolati per aggirare i controlli.

L’operazione ha avuto anche conseguenze legali significative: 334 soggetti sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria per le irregolarità commesse, mentre 50 studenti sono stati segnalati per l’applicazione di misure disciplinari di tipo amministrativo.

Le dichiarazioni della Ministra Bernini

Durante il forum Ambrosetti di Cernobbio, la ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha sottolineato l’importanza di garantire equità nel sistema delle borse di studio. “Vogliamo garantire a tutti gli studenti meritevoli e a quelli che ne hanno diritto di ricevere il sostegno che spetta loro”, ha dichiarato, evidenziando come “le risorse pubbliche devono raggiungere i veri luoghi del bisogno”.

La ministra ha posto l’accento sulla missione del dicastero: “Non è solo una questione di trasparenza, ma di equità e giustizia per i nostri ragazzi. E noi siamo in prima linea per difendere il loro diritto allo studio”.

I dati presentati durante il forum evidenziano una riduzione nel numero totale di borse erogate: circa 250mila nell’anno accademico 2024/25, rispetto alle 270mila dell’anno precedente, confermando la necessità di controlli più rigorosi per preservare le risorse destinate agli studenti realmente bisognosi.

L’anno accademico 2025/2026 segnerà un importante incremento negli importi delle borse di studio universitarie. Gli studenti fuori sede potranno beneficiare di un sostegno economico pari a 7.072,10 euro, mentre quelli pendolari riceveranno 4.132,85 euro e gli studenti in sede 2.850,26 euro.

Una novità significativa riguarda l’introduzione di una borsa di studio maggiorata, destinata agli studenti che versano in condizioni economiche particolarmente difficili. Questo nuovo strumento potrà raggiungere un massimo storico di 8.133 euro, rappresentando il primo provvedimento di questo tipo mai attuato in Italia.

Parallelamente, sono stati rivisti al rialzo i limiti per l’accesso ai sostegni economici. Il tetto dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) è stato portato a 27.948,60 euro, registrando un aumento di 221,81 euro. L’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (Ispe) raggiunge invece 60.757,87 euro, con un incremento di 482,21 euro.

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti