Prima prova Maturità: gli errori di grammatica da evitare - StudentVille

Prima prova Maturità: gli errori di grammatica da evitare

Quali sono gli errori grammaticali da evitare alla prima prova di maturità? Ecco alcune dritte!
Prima prova Maturità: gli errori di grammatica da evitare

Prima Prova 2018: gli errori grammaticali da non fare

La prima prova di maturità è forse quella che preoccupa di più al momento, in quanto  è il primo ostacolo da superare per arrivare al tanto agognato diploma. A dirla tutta, se sai giocare bene le tue carte, è anche la prova che potrebbe alzare il punteggio totale delle tre prove complessive, se le altre due vanno così così. Non ti dirò la tipologia di tema da scegliere, se l’analisi del testo o il tema storicoil tema di attualità, il saggio breve o l’articolo di giornale. Questo sta a te, alle tue conoscenze e alle tue inclinazioni. Con questo post ti darò alcuni consigli su come affrontare il tema d’italiano senza commettere quegli errori che possono costarti diversi punti: gli errori grammaticali. Sciocchezze penserai. Invece no. Conoscere a menadito la grammatica italiana non solo serve alla tua cultura e dignità personale, ma soprattutto ad affrontare e superare esami universitari e concorsi pubblici. Sappi che in alcuni concorsi se si commettono errori grammaticali si è scartati a priori, non importa se i concetti o le risposte sono giuste.

Come evitare gli errori di grammatica alla prima prova 2018

Ci siamo allora? Non ti rimane che allenarti con le varie tipologie e, se vuoi prendere un bel voto, devi assolutamente fare attenzione a queste piccole regole.

1. Controlla l’apostrofo

Può scappare di inserirlo dove non occorre o viceversa. Ricorda che “un” davanti a sostantivo femminile vuole l’apostrofo e se il sostantivo è preceduto da un aggettivo che inizia con vocale l’apostrofo va comunque. Regola fissa: “Qual è” senza apostrofo.

2. L’Accento

Abbi cura soprattutto dell’accento grafico, cioè quello che serve per distinguere alcune parole: dà (terza persona singolare del verbo dare) e da (preposizione semplice). Gli avverbi perché, benché, affinché vogliono l’accento acuto, cioè verso destra.

3. Lettere Maiuscole

Ne parleremo anche in altri post. Per il momento ti basta sapere che vanno dopo il punto, il punto esclamativo e il punto interrogativo; sembra scontato ma non è banale. Maiuscola è anche l’iniziale dei nomi propri di persone, delle ricorrenze, i secoli e i luoghi geografici.

4. Punteggiatura

Non basterebbe una vita a spiegare tutte le regole. Io ti consiglio di scrivere in modo paratattico, ossia con periodi semplici in modo tale da non complicarti la vita nell’inserire virgola, punto e virgola ecc…

5. Plurale dei nomi composti, stranieri, propri

I nomi composti formano il plurale in base agli elementi che lo compongono, sul vocabolario in genere trovi anche la forma plurale, controlla sempre. I nomi stranieri, perlopiù inglesi, rimangono invariati. I nomi propri si scrivono sempre al singolare.

6. Articoli Determinativi e Articoli indeterminativi

La e una davanti a nomi femminili, con apostrofo se iniziano per vocale. Le per nomi femminili plurali. Il, i e un davanti a parole che cominciano con consonante o con consonante diversa da s seguita da l o r. Lo, gli e uno si usano interi davanti a vocale, alcuni gruppi come io e ia, davanti a x.

7. Preposizioni semplici e preposizioni articolate

Le preposizioni semplici e soprattutto quelle articolate seguono l’andamento e le regole degli articoli determinativi con i quali si compongono. Non seguire i tuoi modi di dire e il tuo dialetto.

8. Proposizione Oggettiva e Soggettiva

Ricorda che le oggettive possono essere introdotte da un verbo, un aggettivo o un nome e che sia la reggente che la subordinata possono avere l’indicativo o il congiuntivo. La soggettiva è introdotta generalmente da verbi impersonali come sembra, appare ecc… e la costruzione con l’indicativo e il congiuntivo segue quella dell’oggettiva. In base al tempo della principale, in generale, il presente indicativo (nell’oggettiva o soggettiva) indica contemporaneità, il passato prossimo anteriorità, il futuro posteriorità. Se invece nella subordinata vuoi inserire il congiuntivo ricorda che congiuntivo presente e imperfetto esprimono contemporaneità,  mentre il congiuntivo passato e trapassato anteriorità.

9. Periodo Ipotetico

È formato dalla protasi (se…) e apodosi che completa la frase. Il periodo ipotetico con apodosi e protasi all’indicativo segue le regole delle oggettive e soggettive. Mentre se la protasi è al congiuntivo e l’apodosi è al condizionale il periodo ipotetico per esprimere anteriorità si costruisce con protasi al congiuntivo imperfetto (se volessi) e apodosi al condizionale presente (riuscirei), oppure con congiuntivo trapassato e condizionale passato (se avessi voluto sarei riuscito). Per esprimere anteriorità invece la protasi va al congiuntivo trapassato mentre l’apodosi al condizionale presente (Se fosse rimasto qui sarebbe ancora vivo).

10. Uso delle parole

Se non conosci il significato o non sei sicuro dell’uso di una determinata parola o scegline un’altra che conosci bene, oppure usa il vocabolario e cerca alcuni esempi simili.

Questi sono i capisaldi da ricordare. Nelle prossime settimane affronteremo un argomento per volta in modo tale che tu possa avere un quadro completo e affrontare in modo sereno, almeno dal punto di vista grammaticale, la prima prova di maturità.

Antonio Tasso

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