Il modello 4+2 rappresenta una riforma che prevede quattro anni di istruzione secondaria seguiti da due anni presso gli ITS Academy, creando un collegamento diretto tra scuola e mondo del lavoro. Questo percorso ha già attratto quasi diecimila studenti tra primo e secondo anno, dimostrando un successo che ha spinto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a rendere obbligatoria l’offerta.
In un’intervista al ‘Messaggero’, Valditara ha dichiarato: “È partito molto bene. La novità della scorsa settimana è tuttavia che lo abbiamo reso obbligatorio”. Il passaggio da fase sperimentale a sistemica significa che ogni scuola dovrà proporre almeno un corso, organizzato in collaborazione con ITS e imprese, garantendo percorsi formativi di alta qualità.
Il ruolo del ministro e il collegamento scuola-lavoro
Il ministro Valditara ha sottolineato l’importanza di rafforzare l’integrazione tra sistema educativo e mercato del lavoro attraverso la riforma 4+2. Ogni istituto dovrà proporre almeno un corso organizzato in collaborazione con ITS Academy e imprese del territorio, garantendo percorsi formativi di alta qualità.
La strategia ministeriale mira a rispondere alle necessità occupazionali in diversi settori strategici: dalla meccatronica all’elettronica, dall’energia all’agrario, dall’alberghiero alla meccanica. L’approvazione definitiva dei progetti sarà subordinata alla qualità delle proposte presentate, assicurando standard elevati nell’offerta formativa e una reale corrispondenza con le esigenze del mercato.
Gli investimenti e le strategie per la filiera tecnologico-professionale
Il governo ha stanziato oltre 105 milioni di euro per rendere strutturale il percorso 4+2, trasformando la filiera formativa tecnologico-professionale in componente fissa del sistema nazionale di istruzione. L’investimento si articola su tre linee d’intervento: 40 milioni destinati alla realizzazione di 54 campus formativi, ciascuno con budget di 750 mila euro, per ampliare l’offerta formativa sul territorio.
Ulteriori 30 milioni finanzieranno campus laboratoriali riservati esclusivamente alle scuole aderenti al modello 4+2, garantendo strutture specializzate per la formazione tecnico-pratica. I restanti 35 milioni supporteranno la creazione di nuovi campus fisici attraverso bandi regionali, rafforzando la rete territoriale degli istituti.