Riforma Maturità 2026: le dichiarazioni di Valditara sulla struttura dell'esame e il voto di condotta

Riforma Maturità 2026: le dichiarazioni di Valditara sulla struttura dell'esame e il voto di condotta

Il Ministro Giuseppe Valditara ha delineato una riforma ambiziosa che ridisegna completamente l'esame conclusivo delle scuole superiori.
Riforma Maturità 2026: le dichiarazioni di Valditara sulla struttura dell'esame e il voto di condotta

Il Ministro Giuseppe Valditara ha delineato una riforma ambiziosa che ridisegna completamente l’esame conclusivo delle scuole superiori. Dal 2026, l’esame recupera la denominazione storica di “Maturità”, abbandonando definitivamente l’espressione “esame di Stato”.

La trasformazione punta a valorizzare autonomia, responsabilità e capacità critica degli studenti, misurando la persona a 360 gradi. Prove scritte e colloquio orale subiscono modifiche sostanziali, mentre il voto di condotta assume un ruolo decisivo nel percorso valutativo finale.

Il restyling delle prove scritte

La prima prova di italiano mantiene la sua struttura consolidata con 7 tracce predisposte a livello nazionale, distribuite secondo le tre tipologie tradizionali: 2 tracce per l’analisi del testo (tipologia A), 3 per il testo argomentativo (tipologia B) e 2 per il tema di attualità (tipologia C).

La seconda prova subisce invece modifiche significative per adeguarsi meglio ai programmi specifici di ciascun indirizzo. Nei licei scientifici, accanto agli esercizi tradizionali di matematica, verranno introdotti quesiti di logica e comprensione del testo, progettati per valutare il ragionamento critico oltre alla preparazione tecnica disciplinare.

L’integrazione multidisciplinare dell’orale

Il colloquio orale rappresenta il vero punto di svolta della riforma, trasformandosi in una prova multidisciplinare che intreccia saperi diversi per valutare la maturazione complessiva dello studente. L’obiettivo è far emergere non solo le conoscenze acquisite, ma anche la capacità argomentativa e l’autonomia di pensiero.

La nuova struttura valorizza i percorsi trasversali svolti durante il triennio, inclusi i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) e l’educazione civica, elementi che diventeranno parte integrante della valutazione finale.

Una misura drastica riguarda la cosiddetta “scena muta” di protesta: dal 2026 chi rifiuterà di rispondere alle domande della commissione sarà automaticamente bocciato, indipendentemente dai risultati ottenuti nelle prove scritte.

Il sistema del voto di condotta nella valutazione

Le nuove regole sul voto di condotta rappresentano uno degli aspetti più rigorosi della riforma. Il cinque in comportamento comporta automaticamente la bocciatura e l’esclusione dall’esame di maturità, senza possibilità di recupero.

Per chi ottiene il sei in condotta, scatta l’obbligo di colmare il debito durante il colloquio orale attraverso un elaborato specifico di educazione civica.

Il sistema di assegnazione dei crediti subisce modifiche sostanziali: il punteggio massimo sarà riservato esclusivamente agli studenti che avranno mantenuto una condotta pari o superiore al 9 durante tutto il triennio delle superiori. Chi non raggiunge questa soglia rischia di perdere un punto per ogni anno scolastico con valutazione inferiore, compromettendo significativamente il voto finale dell’esame.

Il calendario e le date dell’esame

La Maturità 2026 presenta una novità significativa anche dal punto di vista organizzativo, con un calendario che segna una rottura rispetto alla tradizione consolidata. La prima prova di italiano si svolgerà giovedì 18 giugno alle ore 8:30, seguita dalla seconda prova il giorno successivo, venerdì 19 giugno.

Questa programmazione introduce un cambiamento rilevante rispetto al consueto avvio del mercoledì, rappresentando una scelta che testimonia la volontà di rinnovamento anche negli aspetti logistici dell’esame.

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