Riduzione delle ore di geografia negli istituti tecnici: le sfide per docenti e studenti

Riduzione delle ore di geografia negli istituti tecnici: le sfide per docenti e studenti

La riforma degli istituti tecnici italiani promossa dal ministro Valditara rappresenta una svolta significativa per l'istruzione tecnica e l'applicazione normativa.
Riduzione delle ore di geografia negli istituti tecnici: le sfide per docenti e studenti

La riforma degli istituti tecnici italiani promossa dal ministro Valditara rappresenta una svolta significativa per l’istruzione tecnica e l’applicazione normativa nel settore educativo. Questa trasformazione del sistema formativo incide profondamente sulla struttura curricolare, modificando equilibri consolidati tra le diverse discipline.

La geografia, già fortemente penalizzata dalla riforma Gelmini del 2010, si trova nuovamente al centro di un processo di ridimensionamento che ne compromette il ruolo formativo. A partire dall’anno scolastico 2026-2027, i cambiamenti previsti comporteranno modifiche sostanziali nell’allocazione delle ore e nell’approccio didattico della disciplina.

Le criticità nella didattica della geografia

La riduzione delle ore dedicate alla geografia negli istituti tecnici rappresenta una criticità significativa. Con la nuova riforma, la disciplina passerà dalle attuali tre ore settimanali a una sola ora, drasticamente insufficiente per sviluppare competenze critiche sui territori e comprendere la realtà contemporanea.

L’inserimento della geografia nell’asse storico-geografico comporta una spartizione oraria con la storia, lasciando alla materia geografica solo “briciole” formative. Questa sovrapposizione limita gravemente lo sviluppo del pensiero critico necessario per analizzare le dinamiche uomo-ambiente.

Le implicazioni per docenti e studenti

La riduzione delle ore di geografia comporta conseguenze significative per l’intero sistema educativo. Gli studenti rischiano di sviluppare competenze limitate nella comprensione delle dinamiche territoriali e ambientali, elementi fondamentali per interpretare la realtà contemporanea.

Con sole 33 ore annuali, risulta impossibile acquisire gli strumenti critici necessari per analizzare i rapporti uomo-ambiente.

I docenti della classe di concorso A21 Geografia affrontano prospettive preoccupanti: la riduzione oraria potrebbe generare situazioni di esubero o costringere i professori a distribuire il servizio su più istituti. Questa frammentazione compromette la continuità didattica e la qualità dell’insegnamento.

L’impoverimento formativo si riflette anche sulla preparazione all’esame di Stato, dove spesso emergono tematiche geografiche che gli studenti non riescono ad affrontare adeguatamente per mancanza di basi solide acquisite durante il percorso scolastico.

Le proposte dei docenti e le richieste sindacali

Per fronteggiare la situazione critica, si è formato un gruppo spontaneo di docenti da tutta Italia, apolitico e auto-organizzato, che ha inviato una lettera di sensibilizzazione al ministro Valditara. L’iniziativa ha raccolto firme e comunicato la delicata situazione ai principali sindacati italiani.

Le richieste specifiche includono il mantenimento delle ore di geografia al biennio e l’introduzione della disciplina al triennio degli istituti tecnici economici. I docenti chiedono inoltre l’assegnazione di ore di geografia alla classe di concorso A021 nei licei e due ore fisse al biennio negli istituti professionali, garantendo l’insegnamento agli specialisti della disciplina.

La mobilitazione mira anche a porre fine alle irregolari assegnazioni delle ore di geografia ad altre classi di concorso, problema che compromette la qualità dell’insegnamento specialistico.

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