Sanremo 2026, dieci esordienti tra i Big: dai virali di Eddie Brock ai ritorni di Luché e Tommaso Paradiso

Sanremo 2026, dieci esordienti tra i Big: dai virali di Eddie Brock ai ritorni di Luché e Tommaso Paradiso

Carlo Conti presenta i 30 concorrenti Big di Sanremo 2026: dieci gli esordienti, tra cui Eddie Brock, Sayf, Nayt e altri artisti emergenti o consolidati fuori dal circuito tradizionale.
Sanremo 2026, dieci esordienti tra i Big: dai virali di Eddie Brock ai ritorni di Luché e Tommaso Paradiso

Carlo Conti ha annunciato i 30 concorrenti Big del Festival di Sanremo 2026, con 10 esordienti che calcheranno per la prima volta l’Ariston in questa categoria. Il dibattito iniziale si è concentrato sulla scarsità di nomi mainstream consolidati, ma l’attenzione si è rapidamente spostata sulle nuove entrate.

Tra gli esordienti figurano anche artisti già riconosciuti: Luché, rapper di Marianella ed ex Co’Sang, che ha partecipato come ospite alla serata cover del Festival 2024 accompagnando Geolier in “Strade” insieme a Gigi D’Alessio e Guè, e Tommaso Paradiso, ex frontman dei TheGiornalisti oggi impegnato nella carriera solista. La composizione del roster rivela una strategia artistica che privilegia il rinnovamento e la scommessa su voci emergenti o consolidate fuori dal circuito sanremese tradizionale.

La scrittura e la scena: Nayt e Sayf

Nayt, nome d’arte di William Mezzanotte, porta a Sanremo 2026 oltre dieci anni di carriera e un palmares certificato: i suoi ultimi cinque album hanno ottenuto riconoscimenti FIMI, segno di una presenza consolidata nel panorama rap italiano.

I progetti più recenti, Habitat e soprattutto Lettera Q, mettono in luce una penna riconoscibile per temi sociali e scrittura intima, capace di raccontare la contemporaneità con lucidità. La dimensione live completa il profilo: i tour nei palazzetti, tra cui il concerto al PalaPartenope, confermano una presenza scenica solida e una capacità di tenuta davanti al pubblico.

Sayf, pseudonimo di Adam Sayf Viacava, incarna invece l’apertura della scena urban verso nuove collaborazioni. Il suo impatto si è consolidato anche oltre i confini del genere, come dimostra la partecipazione a Sto bene al mare con Marco Mengoni e Rkomi.

Questa attitudine al dialogo con il mainstream rende Sayf uno dei nomi più interessanti del roster, capace di muoversi con disinvoltura tra registri diversi.

La sorpresa Eddie Brock e l’effetto virale

Eddie Brock, nome d’arte di Edoardo Iaschi, rappresenta il nome meno atteso del roster sanremese. Il cantautore romano ha alle spalle un percorso che parte dal 2019, quando si è fatto notare al Coca-Cola Future Legend accanto ad Annalisa, per poi costruire un catalogo discografico articolato in sette anni.

Dall’EP Roma Dorme fino all’album Amarsi è una rivoluzione del 2025, Eddie Brock ha lavorato a una cifra autoriale riconoscibile, che solo di recente ha incontrato il grande pubblico.

Il passaggio dal circuito indipendente alla ribalta sanremese è avvenuto grazie al successo virale di Non è mica te, brano che ha saturato le piattaforme social e in particolare TikTok. La capillarità della circolazione digitale ha fatto da acceleratore, ma non esaurisce la dimensione artistica dell’artista.

L’EP Se dio vuole, pubblicato nel 2025, dimostra una versatilità che va oltre la scrittura: Eddie Brock integra nei live anche la tromba, aprendo scenari performativi inattesi per il palco dell’Ariston. Questa capacità di ibridare registri e linguaggi rende la sua presenza tra i Big una scelta di scommessa sul talento emergente.

I percorsi urban: Chiello, Samuray Jay e Tredici Pietro

Chiello, cantautore potentino, ha iniziato il percorso discografico con gli FSK Satellite nel 2019, formazione trap che ha ottenuto disco di platino e disco d’oro. Nel 2021 è passato alla carriera solista con l’album Oceano Paradiso, seguito da Mela marcia e Scarabocchi, pubblicato il 31 marzo 2025.

La sua evoluzione verso una matrice cantautoriale è emersa anche nella partecipazione alla serata cover di Sanremo 2024, dove ha interpretato Fiori rosa, fiori di pesco di Lucio Battisti insieme a Rose Villain.

Samuray Jay ha costruito il proprio catalogo a partire dall’album Lacrime del 2020 e dall’EP Respira, mostrando una base rap capace di esplorare altri generi, dalle sonorità latine fino al pop. Quest’estate il suo brano Halo ha raggiunto un riscontro significativo, consolidando la sua presenza nel panorama urban italiano.

Tredici Pietro arriva al Festival dopo uno dei momenti più rilevanti della sua carriera: nel 2025 ha pubblicato l’album Non guardare giù e ha collaborato con Fabri Fibra nel brano Che gusto c’è, incluso nel disco di quest’ultimo.

Riconosciuto inizialmente come figlio di Gianni Morandi, ha costruito negli anni un percorso autonomo tra rap e pop, affermandosi come interprete credibile e capace di dialogare con pubblici diversi.

Le outsider: Bambole di Pezza e la coppia Maria Antonietta/Colombre

La formazione pop punk milanese Bambole di Pezza — composta da Cleo, Morgana Blue, Dani Piccirillo, Kaj e Xina — porta all’Ariston un catalogo di cinque album, di cui l’ultimo è Wanted, pubblicato nel 2025. Il gruppo si è esibito sul palco del Concertone del Primo Maggio con i brani Senza permesso e Superlove, confermando una presenza attiva nel circuito live nazionale.

Nel 2022 hanno firmato, insieme a Jo Squillo, il singolo Non sei sola, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, tracciando così un percorso di impegno sociale.

Maria Antonietta e Colombre presentano invece un debutto congiunto tra i Big dopo esperienze singole a Sanremo Giovani. Il progetto comune Luna di miele, primo album scritto a quattro mani dalla coppia (anche nella vita reale), intreccia scrittura cantautorale e sensibilità indie.

Colombre aveva già pubblicato Pulviscolo nel 2017 e il più recente Realismo magico in Adriatico, consolidando un profilo autoriale riconoscibile nella scena indipendente.

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