L’anno scolastico 2025/26 presenta già nelle prime settimane diverse interruzioni programmate. Mentre alcune regioni hanno completato il rientro in classe, altre stanno ancora finalizzando l’avvio delle attività didattiche. Le interruzioni delle lezioni derivano principalmente da due fattori: la mobilitazione sindacale del 22 settembre e le elezioni regionali programmate in quattro regioni italiane tra settembre e ottobre.
Questi eventi comporteranno chiusure temporanee che interesseranno studenti e famiglie in diverse aree del territorio nazionale.
Lo sciopero del 22 settembre
La mobilitazione del 22 settembre 2025 rappresenta il primo stop significativo dell’anno scolastico, proclamata da USB per l’intero pubblico impiego. Lo sciopero generale coinvolgerà tutti i settori pubblici e privati, con particolare attenzione alle rivendicazioni di pace, giustizia e solidarietà.
USB invita la scuola pubblica a non normalizzare l’orrore e protesta contro guerre, massacri e repressione a Gaza. La giornata comporterà l’interruzione delle attività didattiche su tutto il territorio nazionale.
I sindacati, specialmente la Cgil, hanno già anticipato possibili nuove mobilitazioni per ottobre, che potrebbero generare ulteriori impatti sul calendario scolastico.
Le chiusure per elezioni regionali
Le elezioni regionali comporteranno chiusure mirate nelle scuole utilizzate come sedi di voto. In Valle d’Aosta il voto si terrà il 28 settembre, con chiusura anche il 29 e rientro il 30. Le Marche vedranno elezioni il 28 e 29 settembre, con stop dal 27 al 30 e ripresa il 1° ottobre.
La Calabria voterà il 5 e 6 ottobre, determinando chiusure dal 4 al 7 ottobre e rientro l’8. In Toscana le consultazioni si svolgeranno il 12 e 13 ottobre, con interruzioni l’11, 13 e 14 ottobre e rientro il 15.
Le chiusure interesseranno esclusivamente gli istituti designati come seggi elettorali, mentre le altre scuole manterranno regolarmente l’attività didattica.
Le implicazioni nelle attività scolastiche
Le interruzioni programmate comportano significative ripercussioni sull’organizzazione didattica degli istituti scolastici. Studenti e famiglie devono pianificare attentamente le giornate di sospensione, considerando che alcune scuole potrebbero rimanere aperte mentre altre chiudono per ospitare i seggi elettorali.
I dirigenti scolastici sono chiamati a riorganizzare le attività curriculari per compensare le ore perse, mantenendo il ritmo del programma didattico. Oltre agli stop programmati, rimane alta la possibilità di chiusure impreviste legate ad allerte meteorologiche, come già verificatosi in diverse regioni all’inizio dell’anno scolastico.