Il ministero dell’Istruzione ha ribadito il proprio impegno verso le scuole paritarie attraverso interventi mirati del ministro Giuseppe Valditara. Durante l’apertura dell’anno scolastico presso l’Istituto Paritario Filippo Smaldone, il numero uno del Mim ha annunciato due misure tecniche strategiche per garantire la sostenibilità del settore.
La prima iniziativa prevede l’esenzione dal pagamento dell’IMU per tutte le scuole paritarie senza scopi commerciali, richiesta formalmente presentata all’Unione Europea. “Siamo ottimisti”, ha dichiarato Valditara, evidenziando la concreta possibilità di alleggerire i costi operativi degli istituti.
Il secondo pilastro della strategia ministeriale riguarda l’istituzione del “Buono scuola nazionale”, modellato sull’esperienza lombarda attiva da venticinque anni. Questa misura, dal costo stimato di 450 milioni di euro, mira a garantire alle famiglie meno abbienti l’accesso effettivo alla libertà di scelta educativa prevista dall’articolo 33 della Costituzione.
Le dichiarazioni del governo e delle istituzioni
Il ministro Valditara ha ribadito l’impegno del governo nel garantire la libertà di scelta educativa, sottolineando come sia necessario “affrontare il tema di come garantire alle famiglie meno abbienti di poter usufruire pienamente della libertà di scelta nell’educazione, secondo quanto prevede l’articolo 33 della Costituzione”.
La premier Giorgia Meloni ha rafforzato questa posizione dichiarando: “Sull’educazione non dobbiamo avere timore a trovare gli strumenti che assicurino alle famiglie di esercitare pienamente la libertà educativa: l’Italia è rimasta l’ultima nazione in Ue senza una effettiva parità scolastica”.
L’associazione gestori istituti dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica ha espresso soddisfazione per l’approccio governativo, evidenziando la necessità di “eliminare disparità, che collocano l’Italia all’ultimo posto in Europa” e completare il percorso verso una vera parità scolastica.
Il contributo delle realtà religiose
Le istituzioni religiose rappresentano un pilastro fondamentale nel panorama delle scuole paritarie italiane. Suor Anna Monia Alfieri, Cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta di politiche scolastiche, sottolinea come “la scuola pubblica paritaria non si contrappone alla scuola pubblica statale”, evidenziando invece la necessità di collaborazione tra i due sistemi.
Secondo l’associazione gestori istituti dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica, particolare rilevanza assumono le parole di Papa Leone XIII, che individua nell’entusiasmo, fedeltà e spirito di sacrificio i caratteri distintivi della scuola cattolica.
Il Pontefice enfatizza due elementi innovativi: l’insegnamento rivolto alle classi piuttosto che ai singoli alunni e il coinvolgimento delle famiglie secondo il principio del triangolo educativo.
Padre Francesco Ciccimarra, presidente nazionale Agidae, definisce la docenza come “un ministero, una missione”, arrivando a considerare “la cattedra come un altare”. Questa visione sottolinea l’impegno delle scuole cattoliche nella trasformazione sociale attraverso l’educazione, preparando i giovani a distinguere tra bene e male nel contesto contemporaneo.
I finanziamenti pubblici ed impatto demografico
Il sostegno economico alle scuole paritarie ha registrato un incremento significativo nel 2025, con il ministro Giuseppe Valditara che ha firmato due decreti per uno stanziamento complessivo di oltre 750 milioni di euro destinati all’anno scolastico 2024/2025.
Di particolare rilevanza sono i 400 mila euro specificamente allocati per il sostegno agli studenti con disabilità, rappresentando un aumento di 50 milioni di euro rispetto all’anno precedente.
Parallelamente, il settore delle scuole paritarie affronta sfide strutturali legate al calo demografico nazionale e all’erosione del potere d’acquisto delle famiglie italiane. Questi fattori hanno determinato la chiusura di circa 200 istituti paritari sul territorio nazionale, evidenziando la vulnerabilità economica di questo segmento educativo nonostante l’incremento dei finanziamenti pubblici disponibili.