Il XXIII Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” di Cittadinanzattiva, presentato alla Camera dei Deputati, delinea un quadro allarmante per l’edilizia scolastica italiana. Tra settembre 2023 e settembre 2024 si sono verificati 71 crolli negli edifici scolastici, registrando un incremento rispetto ai 69 dell’anno precedente.
I dati sulla vetustà e le certificazioni
La situazione degli edifici scolastici italiani evidenzia problematiche strutturali profonde legate alla loro vetustà. Il 49% delle scuole è stato costruito prima del 1976, anno di introduzione della normativa antisismica, rendendo questi edifici particolarmente vulnerabili.
L’aggiornamento dell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica rivela carenze preoccupanti nelle certificazioni obbligatorie: il 59% degli edifici non possiede il certificato di agibilità e il 58,36% è sprovvisto della certificazione di prevenzione incendi. Il collaudo statico manca nel 42,09% degli edifici, coinvolgendo 32.808 corpi strutturali senza le necessarie verifiche di sicurezza.
Il problema dell’amianto e dell’accessibilità
L’amianto rappresenta una delle emergenze più gravi del patrimonio edilizio scolastico italiano. Secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto, 2.292 edifici scolastici risultano contaminati, esponendo oltre 350mila studenti e 50mila lavoratori a rischi per la salute.
Parallelamente, l’accessibilità costituisce un ostacolo significativo per l’inclusione degli alunni con disabilità. Solo il 41% degli edifici è accessibile a studenti con disabilità motoria, mentre il 50% delle scuole manca di ascensori idonei e il 37% è privo di servoscala. I bagni a norma sono assenti nel 26% degli istituti.
Per gli alunni con disabilità sensoriali la situazione è ancora più critica: appena il 17% delle scuole presenta segnalazioni visive e solo l’1% dispone di dotazioni tattili.
Il contributo degli investimenti nazionali
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha stanziato 12 miliardi di euro per l’edilizia scolastica attraverso le Missioni 2 e 4, prevedendo 207 nuovi edifici scolastici di cui 12 già completati. Gli interventi programmati includono 3.243 progetti su asili nido e scuole dell’infanzia, 1.758 interventi per le mense scolastiche, 3.143 opere di messa in sicurezza e riqualificazione energetica, oltre a 412 progetti dedicati alle palestre.
Parallelamente, il contributo dell’8xmille ha registrato una crescita significativa, destinando 59,1 milioni di euro all’edilizia scolastica nel 2024, quasi triplicando l’importo dell’anno precedente e dimostrando un crescente impegno civico verso la sicurezza degli ambienti educativi.
Le proposte per il cambiamento
Cittadinanzattiva avanza richieste concrete per invertire la rotta della sicurezza scolastica. L’associazione chiede l’inserimento di un fondo triennale da 3 miliardi di euro nella prossima Legge di Bilancio, destinato a interventi di messa in sicurezza, realizzazione di mense, palestre e impianti di climatizzazione.
Si propone inoltre la riconvocazione dell’Osservatorio Nazionale dell’Edilizia Scolastica, fermo da oltre due anni, e l’aggiornamento annuale dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica per monitorare costantemente lo stato degli edifici.
Il comfort e la climatizzazione degli ambienti scolastici
La gestione del clima rappresenta una criticità significativa per le scuole italiane. Solo il 7,42% degli edifici scolastici dispone di impianti di condizionamento, nonostante l’aumento delle temperature e le promesse post-Covid. Le Marche registrano la percentuale più alta con il 30,23%, evidenziando marcate differenze regionali.
Il riscaldamento rimane affidato principalmente a impianti centralizzati a metano (69,14% degli edifici), mentre appena il 2,45% utilizza impianti solari termici. Cittadinanzattiva propone di destinare parte dei fondi futuri alla sostituzione degli impianti inquinanti e all’installazione di sistemi di condizionamento e ventilazione moderni, prioritariamente negli asili nido.