Sospensioni scolastiche trasformate in cittadinanza attiva: Bergamo sperimenta il modello, ministeri danno il via libera

Sospensioni scolastiche trasformate in cittadinanza attiva: Bergamo sperimenta il modello, ministeri danno il via libera

A Bergamo gli studenti sospesi affiancano forze dell'ordine e operatori del 112 in esperienze concrete di cittadinanza attiva, trasformando la sanzione in formazione.
Sospensioni scolastiche trasformate in cittadinanza attiva: Bergamo sperimenta il modello, ministeri danno il via libera

A Bergamo prende forma un’iniziativa che ridefinisce il significato disciplinare della sospensione scolastica. Gli studenti destinatari di provvedimenti disciplinari, anziché rimanere a casa, vengono coinvolti in esperienze operative di cittadinanza attiva. Affiancano forze dell’ordine, operatori del soccorso e volontari, svolgendo attività concrete sul territorio.

L’associazione Ragazzi On the Road, attiva da diciotto anni nel campo dell’educazione stradale e della prevenzione, promuove il progetto partendo dall’istituto Guido Galli, scuola intitolata al magistrato ucciso nel 1980.

Non si tratta di attività simboliche: gli studenti sospesi osservano e partecipano a interventi reali, entrando in contatto diretto con la realtà operativa delle istituzioni pubbliche e del volontariato. L’obiettivo dichiarato è trasformare la sanzione in un’occasione formativa concreta, con supervisione costante da parte di figure educative qualificate.

Il modello operativo: attività sul campo e supervisione educativa

Gli studenti coinvolti affiancano pattuglie operative, osservano interventi in situazioni di emergenza e partecipano alle attività della protezione civile e dei servizi sanitari.

Si tratta di esperienze strutturate, non di semplice osservazione passiva: i ragazzi entrano a contatto diretto con la realtà del soccorso, del controllo del territorio e della gestione delle emergenze.

L’intero percorso è seguito da figure educative e psicologiche formate per accompagnare gli studenti durante l’esperienza. Lorenzo Brollo, psicologo specializzato in dinamiche del traffico e dell’emergenza, coordina l’accompagnamento educativo.

L’obiettivo non è sostituire la sanzione con un’altra forma di punizione, ma offrire un contesto in cui i ragazzi possano apprendere norme, riconoscere rischi e sviluppare senso di responsabilità attraverso l’esperienza diretta. Il confronto con operatori professionisti consente di osservare le conseguenze concrete dei comportamenti e di comprendere il valore delle regole nella vita collettiva.

La rete tra istituzioni: scuola, forze dell’ordine e volontariato

L’iniziativa si fonda su una collaborazione strutturata che coinvolge scuole, università, forze dell’ordine, corpi di polizia locale, operatori del 112, volontariato territoriale e amministrazioni locali. Tutti gli attori convergono attorno a un obiettivo condiviso: trasformare il periodo della sospensione in un’opportunità formativa concreta.

Il coordinamento a livello scolastico è affidato a Brizio Luigi Campanelli, dirigente dell’istituto Guido Galli, che supervisiona l’integrazione del progetto nel contesto educativo. L’accompagnamento degli studenti durante le esperienze sul campo è curato da Lorenzo Brollo, psicologo specializzato in dinamiche del traffico e dell’emergenza, che garantisce il supporto necessario per elaborare le situazioni osservate e vissute.

La sinergia tra pubblico e privato rappresenta l’elemento distintivo del modello, che si regge sulla disponibilità degli enti territoriali e sulla capacità di coordinamento tra diversi ambiti istituzionali.

L’estensione nazionale: il riconoscimento dei ministeri competenti

Il progetto bergamasco ha ottenuto un riconoscimento formale da parte dei ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e Trasporti, che ne hanno autorizzato l’estensione su scala nazionale.

La validazione istituzionale consolida il modello sperimentato presso l’istituto Guido Galli e ne abilita la replicabilità in altri contesti territoriali.

L’associazione Ragazzi On the Road, attiva da diciotto anni, assume il ruolo di capofila della sperimentazione. Il riconoscimento ministeriale rappresenta un passaggio strategico: trasforma un’iniziativa locale in un modello operativo nazionale, fornendo una base normativa che consente ad altre scuole e amministrazioni di adottare percorsi analoghi.

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti