Studenti sanzionati per partecipazione alla protesta per Gaza: la misura disciplinare ad Agrigento

Studenti sanzionati per partecipazione alla protesta per Gaza: la misura disciplinare ad Agrigento

Le manifestazioni del 3 ottobre in Italia hanno visto studenti protestare per la pace e la giustizia in Gaza, ma a Agrigento la situazione si complica.
Studenti sanzionati per partecipazione alla protesta per Gaza: la misura disciplinare ad Agrigento

Le manifestazioni del 3 ottobre hanno coinvolto numerose città italiane, da Roma a Torino fino ad Agrigento, inserendosi nel più ampio movimento studentesco di solidarietà verso la popolazione palestinese. Gli studenti hanno organizzato occupazioni scolastiche e presidi nelle piazze principali, esponendo cartelli e slogan per chiedere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

Le proteste si sono sviluppate in concomitanza con il sostegno alla Global Sumud Flotilla, iniziativa internazionale per portare aiuti umanitari nei territori palestinesi, rappresentando un momento di mobilitazione giovanile su tematiche di giustizia internazionale e diritti umani.

La misura disciplinare ad Agrigento

Il liceo scientifico di Agrigento ha adottato un provvedimento che ha immediatamente suscitato polemiche. Attraverso l’app dell’istituto, la dirigente scolastica ha inviato una comunicazione ufficiale alle famiglie degli studenti che avevano partecipato alla manifestazione del 3 ottobre.

La circolare definiva le assenze come “ingiustificate” e stabiliva che il rientro in classe sarebbe stato possibile “solo se accompagnati da un genitore”. La misura ha interessato ben 25 classi dell’istituto, configurando quello che la dirigenza ha classificato come un’“assenza di massa”. Il provvedimento disciplinare rappresenta una risposta diretta alla partecipazione studentesca alla protesta pro-Palestina.

La reazione di sindacati e famiglie

La CGIL di Agrigento ha immediatamente denunciato il provvedimento come una “grave violazione del diritto costituzionale di sciopero” e della partecipazione democratica degli studenti. Il segretario provinciale ha sottolineato come gli studenti abbiano piena legittimità a manifestare per tematiche di pace e giustizia internazionale, evidenziando il rischio di effetti repressivi sulla libertà di espressione.

Genitori e sindacati hanno richiesto il ritiro immediato della misura disciplinare e l’apertura di un confronto costruttivo con l’istituzione scolastica. La CGIL ha concluso affermando che limitare la partecipazione studentesca “tradisce la missione educativa della scuola”, che deve rimanere luogo di confronto e crescita critica piuttosto che di imposizioni arbitrarie.

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